Firenze. Serviranno altri accertamenti medico legali per stabilire quando e cosa abbia provocato il decesso dell'uomo di 32 anni i cui resti sono stati rinvenuti ieri dalla polizia locale in un baule in una villetta bifamiliare a Sant'Angelo a Lecore, comune di Campi Bisenzio (Firenze). I primi esami, da quanto emerso, hanno escluso segni di violenza, retrodatando ad almeno due anni fa la data della morte dell'uomo. In quella casa il 32enne aveva abitato con la madre settantenne, un fratello e una sorella di poco più grandi di lui, portati in ospedale dopo l’accaduto. La 70enne, all’arrivo degli agenti, è stata trovata in precarie condizioni di salute. In condizioni di fragilità anche fratello e sorella. Una storia di disagio e solitudine che andava avanti da tempo ma non conosciuta dal Comune. Una famiglia come invisibile, fino a tre giorni fa. Quando gli agenti sono intervenuti hanno scoperto che l'abitazione era senza luce, senza acqua, priva di riscaldamento. Dai controlli è inizialmente risultata l’assenza di un componente della famiglia, ovvero il 32enne: i fratelli, ascoltati dagli inquirenti, avrebbero detto che stava dormendo. Il giorno dopo il ritrovamento del baule, in una stanza la cui porta era stata chiusa anche con nastro adesivo e dietro alcuni scatoloni. Sul posto è intervenuto anche il pubblico ministero, la casa è stata posta sotto sequestro.
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