Milano Cortina 2026.

Il fuoco di Olimpia ha scaldato la Sardegna 

Folla dappertutto anche nella seconda tappa, da Oristano a Cagliari: oggi la torcia è già in Sicilia 

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Anche Oristano entra ufficialmente nel racconto delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano Cortina 2026. Alle 9 in punto, tra due ali di pubblico, la fiamma riprende ad ardere tra le mani di Paola Pinna, prima di una sequenza di sedici tedofori che trasforma la città in una linea continua di passi, sguardi e memoria sportiva. In piazza Roma uno dei momenti più simbolici: il ghilarzese Sergio Massidda attraversa il varco della torre di Mariano II. E dire che appena 24 ore prima aveva conquistato a Roma il titolo assoluto di sollevamento pesi nei 65 kg. Applausi e selfie a non finire alle tappe 12 e 13, quando la staffetta si accende con due stelle olimpiche di casa. Prima Stefano Oppo, campione di canottaggio, argento olimpico a Parigi 2024 e bronzo a Tokyo tre anni prima. «È un’emozione portare la torcia, simbolo di grandi valori, e sono felicissimo che la città abbia risposto in questo modo», dice a caldo, visibilmente emozionato. Subito dopo Lorenzo Patta, velocista e oro olimpico nella 4x100 ai Giochi di Tokyo, che ha impresso al percorso una scossa di pura velocità. Tra i sostenitori anche il sindaco, Massimiliano Sanna e l'assessore allo Sport, Antonio Franceschi. Ultima frazione con Francesco Piu, dirigente della Tharros.

Sanluri e Barumini

A quel punto il convoglio si divide. Prima c’è il passaggio a Sanluri, dove si ripetono le scene che hanno accomunato tutti i passaggi dell’ottava tappa (da Olbia a Nuoro, sabato) e della nona, ieri del Viaggio della Fiaccola Olimpica che in 60 giorni unirà Roma a Milano. Entusiasmo puro, emozione e tantissima gente per strada a vivere il momento. Una parte della chiassosa carovana, a mezzogiorno, fa tappa nell’area archeologica di Barumini: la velocista Rebecca Rinaudo e altri tedofori accompagnano la fiaccola fino all’interno della reggia di Su Nuraxi. Per l’occasione, tutto il paese si veste a festa con un percorso fiorito disegnato con eleganti stelle di Natale che guidano figurativamente la fiaccola all’interno del sito Unesco.
A rendere l’atmosfera ancora più identitaria, il sottofondo musicale all’interno dell’area archeologica, con le launeddas di Luigi Lai insieme al polistrumentista Gavino Murgia. Felici Emanuele Lilliu, presidente della Fondazione Barumini, e il sindaco Michele Zucca: «La popolazione ha risposto benissimo. È stata una giornata storica che unisce sport, cultura e identità, e che resterà nella memoria della nostra comunità».

Iglesias e Quartu

Anche Iglesias non era nel percorso principale ma costituiva uno special moment . A portare la fiaccola, da piazza Sella cinque tedofori provenienti da diversi contesti sportivi: Stefano Mattanini, velista di Livorno («Ho cominciato a lavorare nel mondo dello sport per i giochi invernali di Torino 2006») e sua moglie Lara Mezzanotte, insegnante, Monica Vilacampa, arrivata da Barcellona per l’occasione, e i sardi Nicola Porcu, Gianluca Pala e Daniela Fois, con passato da atleta agonista. A guidare la cerimonia l’assessore allo Sport Vito Spiga, con l’ex lunghista (e azzurro ad Atene 2004) Nicola Trentin e l’ex nazionale di atletica Bruno Pistori. «Il centro gremito di persone fanno da cornice al passaggio dei tedofori», si emoziona l’assessore. «Rimarrà indelebile questa giornata». Poi la fiamma attraversa le vie storiche della città, con circa tremila cittadini entusiasti. Nel frattempo sono anche di più quelli che si accalcano lungo viale Colombo (ma il percorso poi prosegue sino all’Ippodromo del Poetto) a Quartu, dove i primi ad accendere la fiaccola sono quindi membri dell’associazione Seguimi.

Cagliari

E finalmente la Fiamma arriva a Cagliari trasformando le sue strade in un lungo percorso di festa e partecipazione. L’avvio da viale Diaz è inizialmente sottotono: alla partenza del primo tedoforo ci sono poco più di trenta persone, ma l’atmosfera cambia rapidamente lungo il percorso che arriva sino a Is Mirrionis per poi scavalcare Castello e tuffarsi verso il centro. Sotto il Bastione di Saint Remy il pubblico si fa più numeroso e caloroso, accompagnando il passaggio della fiamma con applausi e incitamenti. Il vero cuore della tappa cagliaritana è via Roma. Nella strada tra largo Carlo Felice e il palco allestito per la cerimonia finale, si riversa un fiume di persone. Il rosso Coca-Cola e il giallo Eni (i due sponsor del costoso viaggio) sono i colori predominanti. Come al Giro d’Italia (ma questo due aquasi tre votle tanto) distribuiscono gadget, cappellini rossi e mini bibite e sfilano a bordo dei loro carri da parata tra musica e speaker. Le temperature miti, non certo da Giochi Invernali, favoriscono la riuscita dell’appuntamento.

Le ultime tedofore

A chiudere l’ultimo chilometro del percorso sono le tre tedofore Giulia Stagno, Francesca Zucca e Dalia Kaddari, che sui duecento metri riservati a ciascuna dovrebbe essere quella più a proprio agio. Giulia Stagno, capitana dell’Amsicora di hockey su prato, riceve la fiamma sotto il Bastione e racconta l’intensità del momento: «È stata un’emozione enorme, la mia squadra non è presente perché sta giocando una partita, ma è come se avessero corso insieme a me. Ho sentito tutto il calore della città che esultava per me, è stato bellissimo». Poi è il turno di Francesca Zucca, campionessa di nuoto: «È stato un onore far parte di questa esperienza. Ho avuto il supporto di tutti i miei compagni che sono venuti a vedermi, la mia famiglia e gli amici». A sigillare la tappa Dalia Kaddari (quartese che si allena a Cagliari), che ha acceso il braciere sul palco di via Roma: «Sono molto emozionata e orgogliosa: dopo due olimpiadi sono stati i 200 metri più belli della mia vita».

Soddisfazione ed entusiasmo anche dalle istituzioni sportive. Il presidente del Coni Sardegna, Bruno Perra, sottolinea il valore simbolico dell’evento: «Il passaggio della fiamma olimpica è un evento straordinario. C’è stato molto affetto in tutte le tappe, la fiamma ha seminato amore». E ancora: «Lo sport può dare dei messaggi molto importanti oltre quello agonistico, il valore sociale è fondamentale». A raccontare il viaggio della fiamma sui social, per la nona tappa, è stata Maria Paolucci, ambassador di Milano Cortina per la Sardegna: «È un grande onore essere la voce dell’Isola in un contesto così grande e importante, ho sentito una grande responsabilità, ho dato il massimo e ancora non ci credo».

L’accensione del braciere spegne una festa durata due giorni. La Sardegna passa il testimone all’altra isola maggiore, la Sicilia, in un percorso imponente che porterà la Torcia Olimpica a percorrere complessivamente dodicimila chilometri in 63 giorni, attraversando 60 città di tappa e coinvolgendo 10.001 tra tedofori e tedofore. Un viaggio che si concluderà il 6 febbraio con la cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici Invernali 2026 a San Siro - che diventa così Olympic Stadium - a Milano.

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