Palio di Siena.

L’undicesima volta di Giovanni Atzeni 

“Tittia” trionfa su Diodoro, cavallo allenato da lui e debuttante in piazza 

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S e il Palio ha un padrone nel nuovo secolo, questo è sicuramente Giovanni Atzeni: undici vittorie in piazza del Campo ne fanno il re del nuovo millennio. Quando arrivò a Siena, ad appena 17 anni, nel 2002, nonostante il continuo brontolio per il freddo, che gli è valso il soprannome di “Tittia”, fu capace di imporsi presto alla ribalta del Palio, debuttando sul tufo ad appena 18 anni, nel 2003, con la contrada del Nicchio e la cavalla Alessandra. Luigi Bruschelli, fantino senese che lo notò in un palio in Sardegna, ci vide giusto. Oggi non ci sono dubbi. D’altronde “Trecciolino” è uno che se ne intende, avendo trionfato tredici volte (solo una in meno di Andrea Degortes “Aceto”) in piazza del Campo. Da allora sono passati 22 anni, 41 Palii e, da ieri, 11 trionfi per il fantino nato a Nagold, in Germania, il 13 aprile del 1985, qualche anno prima di trasferirsi a Nurri, in Sardegna, paese di origine del padre e dove vive oggi la sua famiglia. Il capolavoro di ieri sera, su Diodoro, anglo-arabo nato a Castlenuovo Berardenga e allenato dallo stesso Atzeni, è la conferma della sicurezza e della forza del fantino di Nurri.

Il trionfo

Quando il 29 giugno la sorte ha assegnato il castrone baio di sei anni all’Oca, Atzeni non ha avuto dubbi, lui che da sempre è legato alla contrada di Fontebranda. Con i colori verde, bianco e rosso “Tittia” ha vinto quattro volte: la prima risale al 2 luglio 2007, su Fedora Saura. Poi il 2 luglio 2011 con Mississippi, il 2 luglio 2013 con Guess e ieri con un cavallo debuttante in piazza del Campo, ma che lui conosceva benissimo. E si è visto. «Se Atzeni ha scelto il suo cavallo c’era un motivo – dice Giovanni Porcella di Teulada, per anni veterinario del Magistrato delle Contrade a Siena – nelle immagini televisive riprese dall’alto si può vedere che Diodoro aveva una velocità superiore e soprattutto era montato da un super fantino che conosceva ogni suo movimento o difetto. E poi per giudicare i cavalli bisogna guardare anche le corse fatte in ippodromo, anche se spesso i cavalli da Palio lì non hanno una carriera lunga. Se sono forti nelle corse regolari, in piazza volano». Così è accaduto per Diodoro, che aveva messo insieme due primi posti, un secondo e un terzo negli ippodromi in cui ha corso otto volte fino ad ora.

La carriera

Il Palio di ieri ha avuto una storia breve, è durato fino a quando il mossiere ha abbassato il canapo. Valdimontone, con Giuseppe Zedde “Gingillo” su Comancio (nato a Ossi nella scuderia di Stefano Demartis), ha avuto una mezz’ora di visibilità cercando di determinare il momento propizio, quando la sorte ha assegnato la rincorsa alla contrada rivale del Nicchio (ieri assente in piazza). “Gingillo” voleva vincere e ha cercato la rincorsa in tutti i modi, risalendo fino alla terza posizione, dietro al cavallo della Selva, Zenis, condotto da Andrea Sanna “Virgola”, caduto all’ultima curva di San Martino e messo in riga da “Tittia” subito dopo la partenza. Il fantino di Oliena poco ha potuto davanti alla strapotenza di Atzeni e del suo Diodoro. In mezzo ai canapi il plurivincitore del Palio ha mostrato grande sicurezza: la sorte gli ha affidato la posizione centrale e non si è mosso, mentre in basso Lupa e Selva si pizzicavano e tra i due fantini, Antonio Mula “Shardana” e Andrea Sanna “Virgola”, entrambi di Oliena, montava un po’ di nervosismo. Nella parte alta dello schieramento il debuttante Michel Putzu “Spago” di Teti cercava di tenere lontano dal suo Diosu de Campeda il cavallo della Tartuca, Zio Frac, vincitore due volte in piazza nel luglio 2022 (con il Drago e “Tittia”) e nell’agosto 2023 (proprio per l’Oca con Carlo Sanna “Brigante”). Alla prima curva di San Martino, “Tittia” e Diodoro erano già in testa, mentre “Shardana” finiva sul tufo senza conseguenze. Il resto è stata una cavalcata solitaria verso il trionfo: il Drappellone firmato dal senese Riccardo Manganelli è dell’Oca e Giovanni Atzeni, dopo due anni, è di nuovo il re di Siena.

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