Il nuovo corso

L’omaggio di Leone XIV alla tomba di Francesco 

L’uscita a sorpresa del Papa: prima è andato al santuario di Genazzano 

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CITTÀ DEL VATICANO. Prima al “suo” santuario, poi sulla tomba di Francesco per riprendere il cammino avviato dal suo predecessore, come annunciato a tutti i cardinali nell’incontro della mattina.

Il borgo in festa

La prima visita fuori dalle mura vaticane di Leone XIV si snoda tra Genazzano e Santa Maria Maggiore, nel solco della preghiera alla Madonna e dell’omaggio a Bergoglio, in un viaggio a sorpresa che dai Castelli romani l’ha portato fino al cuore di Roma. Ad accoglierlo la festa dei fedeli, al ritmo cadenzato di “viva il Papa” in una sorta di prova generale in vista del primo Regina Coeli di oggi a piazza San Pietro e della cerimonia di domenica prossima, quando ci sarà l’insediamento ufficiale. Nelle due ore di incontro privato con i porporati nell’aula nuova del sinodo, Robert Francis Prevost ha tracciato quelle che saranno le linee del suo pontificato: nel segno della continuità con Bergoglio, ma pronto anche ad affrontare le nuove sfide come l’intelligenza artificiale, come Leone XIII - a cui evidentemente si ispira - fece con la rivoluzione industriale.

«La gente mormora»

«La vostra presenza mi ricorda che il Signore, che mi ha affidato questa missione, non mi lascia solo nel portarne la responsabilità», ha detto definendosi «umile servitore di Dio e dei fratelli, non altro che questo». Poi Prevost si è concesso il suo primo bagno di folla. Prima ha visitato a sorpresa il santuario della Madre del Buon Consiglio di Genazzano, piccolo borgo di poco più di cinquemila anime che osserva Roma dall’alto di uno sperone di tufo. Un luogo simbolico, custodito dagli agostiniani come lui, dove Prevost si raccoglie in preghiera a ogni passaggio importante della sua vita da quando era presbitero . Lo scorso anno, il 25 aprile, era stato lui a celebrare la messa per la Festa della “Venuta” della Madre del Buon Consiglio.

La visita privata, inevitabilmente, si è trasformata in un momento di festa per tutto il paese. «La gente mormora - racconta una signora - avevo saputo che stava arrivando e mi sono precipitata qui. Sono stata la prima a salutarlo, ma non sono riuscita a dire niente». Lungo la strada, a bordo del van nero, Leone XIV ha salutato i passanti con la mano, benedicendo un bambino direttamente dal finestrino. «Ho voluto tanto venire qui in questi primi giorni del nuovo ministero che la Chiesa mi ha consegnato, per portare avanti questa missione come successore di Pietro», le sue parole durante la visita, prima di tornare sul sagrato e salutare i tantissimi fedeli, affacciati anche su finestre e balconi. «Avete un dono così grande, quello della presenza della Madonna, ma vuol dire che avete anche una grande responsabilità, come quella di una mamma con i propri figli, dovete essere anche fedeli», il suo invito.

L’icona

Risalito sul van, Leone XIV manda gli ultimi saluti dal finestrino e l’auto riprende il viaggio verso il Vaticano. Ma prima di rientrare nelle mura leonine il convoglio si ferma per l’ultima - quanto mai significativa - tappa a sorpresa nella basilica di Santa Maria Maggiore, proprio come fece Bergoglio quando lasciò il Gemelli dopo il ricovero. Un omaggio alla tomba del suo predecessore, con la rosa bianca tanto cara a Francesco, e alla Salus Populi Romani. A quell’icona di fronte alla quale Francesco amava ritirarsi in preghiera prima e dopo ogni viaggio. Un simbolico passaggio di testimone sotto lo sguardo della Madonna.

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