A ottobre l’inflazione in Italia rallenta. L’Istat conferma la stima preliminare: i prezzi calano dello 0,3% su base mensile e crescono dell’1,2% su base annua (da +1,6% a settembre). Il rallentamento è dovuto soprattutto alla frenata dei prezzi degli energetici regolamentati, che passano da +13,9% a -0,5%, degli alimentari freschi (da +4,8% a +1,9%) e dei servizi di trasporto (da +2,4% a +2%). In lieve decelerazione anche gli alimentari lavorati (da +2,7% a +2,5%). A compensare in parte questi effetti contribuiscono l’accelerazione dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+3,3%) e la flessione meno marcata degli energetici non regolamentati (-4,9%).
Le famiglie
Scendono anche i prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, che includono i beni alimentari e per la cura della persona: +2,1% su base annua, contro +3,1% del mese precedente. L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, cala da +2% a +1,9%. Nel dettaglio dei contributi alla crescita dei prezzi, l’Istat segnala che l’inflazione è trainata soprattutto dai servizi ricettivi e di ristorazione (+0,475 punti percentuali), da alimentari e bevande analcoliche (+0,426) e dai servizi sanitari (+0,123). Un contributo negativo deriva invece da abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,212) e dalle comunicazioni (-0,100).
Lo scenario
Nel comparto alimentare la dinamica resta comunque significativa: tra settembre e ottobre si registra un +0,1% mensile. I prezzi frenano soprattutto per frutta (+0,8%) e verdura (-6,4%), mentre per gli alimentari lavorati la crescita rimane moderata.
Le associazioni dei consumatori, però, mantengono alta l’attenzione. Assoutenti denuncia aumenti per vari prodotti: carne bovina +8%, uova +7,4%, formaggi +6,5%, burro +6,6%. Per altri beni i rincari sono ancora più marcati: cioccolato +10,1%, caffè +20,6%, cacao +21,9%. Il presidente Melluso chiede un intervento del governo e di Mister Prezzi, ricordando il rischio di impoverimento di una parte crescente della popolazione. Anche l’Unione Nazionale Consumatori sottolinea che, nonostante il rallentamento, alimentari e bevande continuano a rincarare: +0,1%, dopo la lieve discesa di settembre. Il Codacons osserva che questi listini crescono a un ritmo doppio rispetto all’inflazione, con un impatto stimato di 232 euro l’anno per una famiglia.
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