La protesta

«Il silenzio degli enti sull’eolico offshore» 

L’ira del coordinamento Gallura:  nessun rilievo sul cavidotto Nurax 

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Torri eoliche davanti al golfo di Olbia, mega impianti sulle rotte dei cetacei e a rischio c’è anche una delle immagini simbolo della Gallura e della Sardegna, il paesaggio unico della montagna in mezzo al mare, l’isola di Tavolara. Il progetto del parco eolico offshore Nurax è uno dei più impattanti in assoluto, 33 aerogeneratori alti 300 metri a 40 miglia da Olbia. Ma nessuno sta muovendo o ha mosso osservazioni significative all’iniziativa della Nurax Wind Power srl. Lo dicono gli atti della Conferenza dei servizi del 4 aprile scorso e gli altri documenti dell’attuale fase dell’iter autorizzativo. Di fatto è un via libera, seppure indiretto, al progetto. E c’è da registrare subito la dura contestazione al Comune di Olbia del Coordinamento Gallura anti speculazione eolica. Il movimento ha chiamato in causa l’amministrazione guidata dal sindaco Settimo Nizzi: «Il Comune di Olbia non ha partecipato alla Conferenza dei servizi e non ha inviato alcun parere sulla installazione a largo di Tavolara di 33 torri eoliche da 290 metri visibilissime da ogni punto di osservazione, sia panoramico che sul livello del mare». In effetti il Comune di Olbia non ha formalizzato alcuna osservazione. Il Coordinamento segnala anche che il cavidotto del Nurax arriverà a Pittulongu: «Lo sanno, i cittadini olbiesi, che il cavidotto dell’impianto offshore chiamato “Nurax” attraverserà la loro città? Che passerà nei loro boschi, vicino alle loro case? Qualcuno li ha informati? Certo che no. Si resta agghiacciati nel leggere il verbale della Conferenza di servizi che si è tenuta in proposito il 4 aprile scorso, telematicamente, come un qualsiasi incontro su zoom. Un piccolo collegamento di un’ora e mezza per discutere la condanna a morte del Nord Sardegna».

Coinvolti comuni montani

Il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, ha più volte espresso il suo parere favorevole agli impianti in mare, mentre è contrario alle installazioni nell’entroterra. Non hanno fatto osservazioni al Nurax neanche l’Autorità portuale regionale e il Consorzio industriale di Olbia (destinatari della convocazione alla conferenza del 4 aprile). Il Corpo Forestale ha fatto i suoi rilievi, ma solo sui lavori per il punto di connessione del cavidotto Nurax a Pittulungu. La convocazione era stata notificata anche al Comune di Loiri Porto San Paolo, che non ha fatto osservazioni. Il sindaco Francesco Lai spiega: «Noi non siamo interessati a questo impianto, ma al progetto Tibula. E infatti insieme ad altri Comuni, ad esempio San Teodoro, abbiamo espresso un parere assolutamente negativo. In ogni caso noi siamo contrari ai parchi eolici offshore». Il dato singolare delle convocazioni per la Conferenza dei Servizi del Nurax è che sono stati coinvolti Comuni dell’entroterra (Tempio, Erula, Bortigiadas, Ploaghe, Luras, Telti, Calangianus, Padru, Perfugas, Chiaramonti e Codrongianos) mentre non hanno ricevuto la notifica centri costieri come Arzachena, Golfo Aranci, La Maddalena, Budoni, San Teodoro, Posada, Siniscola, Santa Teresa e Palau. Il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, ha dato pieno mandato ai suoi uffici per contrastare in tutti i modi sia il progetto Nurax che un altro mega parco, il Poseidon, da settanta torri. Stesso discorso per la sindaca di San Teodoro, Rita Deretta.

«Sperimentano su di noi»

I primi cittadini sanno che le torri ricadono in un’aerea dei canyon sottomarini, dove sono presenti sette specie di cetacei, delfini, capodogli e balenottere. Dice il primo cittadino di Golfo Aranci, Giuseppe Fasolino: «Il dato che ci preoccupa, oltre alla mancata convocazione dei centri costieri, è la natura sperimentale di questi progetti. Le domande che ci poniamo vorremmo rivolgerle alle società proponenti. Dove e come sono state sperimentate e testate queste torri? Come possiamo accedere alla documentazione tecnica? Che impatto hanno sul paesaggio? Deve essere chiaro che non si possono fare esperimenti di questo tipo sul nostro mare».

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