L’amministrazione comunale: tuteliamo il diritto alla salute

Gavoi, appello ai dottori: «Casa gratis se venite qui» 

Due su tre in pensione, il sindaco corre ai ripari 

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Un alloggio gratis e un ambulatorio confortevole per i medici che decideranno di trasferirsi a Gavoi. A fine anno quelli in servizio da oltre quarant’anni, Domenico Murdeu e Giuseppe Mastio, andranno in pensione e l’amministrazione guidata dal sindaco Salvatore Lai corre ai ripari per evitare possibili carenze, e pubblica una delibera che incentivi l’arrivo di nuovi specialisti a supporto di Angelino Mulas, dal 31 dicembre unico specialista in organico a fronte di 2445 assistiti.

La delibera

Nel documento approvato di recente dalla giunta comunale l’amministrazione si dice pronta a garantire ai sostituiti dei due medici «un’abitazione confortevole a titolo gratuito insieme agli ambulatori specifici, servizi sportivi e per il tempo libero». Si sottolinea, così, l’esigenza di un sostegno concreto dalla Regione «affinché destini parte delle risorse dei Fondi per la Montagna ad interventi legati all’inserimento dei medici nei territori montani, mettendo a disposizione strutture idonee come sede abitativa per agevolare trasferte nonché altri servizi». Evidenziato che i livelli essenziali di assistenza vadano potenziati e il dottor Mulas assista un numero considerevole di pazienti, il sindaco Salvatore Lai elogia i tre medici che «con grande senso del dovere e spirito di solidarietà - dice Lai - hanno garantito l’assistenza a circa 1.200 pazienti provenienti da diversi paesi della Barbagia di Ollolai, privi di medico di base. Questa attività di supplenza - prosegue il primo cittadino - verrà in larga parte a mancare con il pensionamento dei due medici, con tutte le conseguenze che ciò comporterà».

Camici cercansi

E se da un lato emerge l’impegno di Ares a pubblicare un nuovo bando per ricercare nuovi medici al paese, dall’altro Lai non lesina critiche ad un sistema farraginoso: «L’esperienza insegna che spesso questi bandi registrano pochi partecipanti, con una tendenza a privilegiare sedi come Cagliari, Sassari o comunque i capoluoghi di provincia, lasciando scoperte le realtà periferiche e in particolare quelle dell’interno».

E oltre ai medici in pensione reintegrati dalla Consulta nelle aree disagiate, anche quella degli Ascot sarebbe una strada percorribile: «Non è certamente una soluzione ottimale - precisa Lai - ma nel caso in cui non andasse in porto il bando dei medici di base non avremmo altre alternative che questa. Oltre agli specialisti in pensione - rilancia Lai - mi appello ai giovani del territorio affinché tornino a casa a darci una mano, apportando tutte le competenze che hanno maturato altrove. Qui saranno i benvenuti anche coloro che arrivano da tutta Italia».

Per questo sulle sponde del lago di Gusana apre un laboratorio di idee per riscrivere la sanità territoriale: «In questa fase è prioritario tutelare il diritto alla salute dei cittadini a cominciare da bambini, anziani e persone fragili - precisa Salvatore Lai -, la nostra amministrazione metterà in campo tute le iniziative necessarie, sia di carattere politico che finanziario, finalizzate a favorire l’arrivo di medici al nostro paese. Le interlocuzioni con la Regione sono già in atto e a breve organizzeremo un incontro con tutta la popolazione».

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