Energia

Aree idonee, le richieste della Regione 

L’assessore Cani in Commissione al Senato: «Autonomia non rispettata» 

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La governatrice Alessandra Todde nei giorni scorsi era stata chiara: «Il decreto Meloni rappresenta un attacco frontale all’Autonomia della Sardegna». Una narrazione che, per una volta, seppur con considerazioni diverse, trova tutti d’accordo. E così, sotto l’egida della presidenza, gli assessorati regionali all’Industria, all’Ambiente e all’Urbanistica hanno presentato degli emendamenti al decreto aree idonee.

I punti

Soprattutto sulla tutela dell’Autonomia il piede della Regione è ben piantato sull’acceleratore. E allora, ecco le proposte principali: per viale Trento, bisogna rafforzare il ruolo programmatorio delle Regioni, in particolare di quelle a statuto speciale, limitare l’individuazione delle aree idonee alle sole superfici compromesse o degradate, introdurre maggiori tutele per le aree agricole di pregio e per i paesaggi rurali storici, garantire una protezione effettiva dei siti Unesco e delle relative zone di rispetto, disciplinare in modo più equilibrato l’agrivoltaico e l’uso degli invasi idrici, consentire alle Regioni che abbiano già raggiunto gli obiettivi di potenza installata di modulare ulteriormente le proprie scelte territoriali.

Videoconferenza

Ieri l’assessore all’Industria Emanuele Cani, ha depositato all’Ottava Commissione permanente del Senato la memoria illustrativa concordata e il pacchetto di emendamenti al disegno di legge 1718, di conversione del decreto-legge 21 novembre 2025, 175 “Misure urgenti in materia di Piano Transizione 5.0 e di produzione di energia da fonti rinnovabili”. «Gli emendamenti proposti hanno in via principale l’obiettivo di limitare la realizzazione di impianti Fer nelle aree indicate», ha spiegato Cani, «dove inciderebbero in maniera significativa sul valore e sulla tutela del patrimonio culturale e paesaggistico nazionale».

L’assessore

Nel suo intervento, l’assessore Cani ha poi sottolineato le criticità del nuovo testo: «Desta perplessità l’utilizzo dello strumento della decretazione d’urgenza e la mancata previa acquisizione dell’intesa in sede di Conferenza Unificata, una scelta che appare motivata dall’intento di eludere tale procedura», ha detto parlando in videoconferenza alla Commissione, aggiungendo che «una simile modalità di intervento risulta poco rispettosa del ruolo delle Regioni e delle Province autonome, in una materia, quale quella della produzione e distribuzione di energia, che coinvolge sia la competenza concorrente, secondo quanto disposto dall’articolo 117 della Costituzione, sia, per le Regioni a statuto speciale, competenze primarie, tra cui quella della Sardegna in materia di governo del territorio e urbanistica». Una prassi che, ha osservato Cani, «determina inoltre una grave lesione del principio di leale collaborazione, più volte richiamato dalla Corte costituzionale come canone imprescindibile nei rapporti tra lo Stato e le autonomie territoriali».

Attribuzioni

Sul piano delle competenze, la Regione evidenzia come l’individuazione statale delle aree idonee rappresenti una compressione delle attribuzioni regionali in materia di governo del territorio ed energia, in contrasto con l’articolo 117 della Costituzione e con le prerogative delle Regioni a statuto speciale. Nuovi emendamenti potranno essere proposti e discussi all’interno del Coordinamento tecnico e in Commissione politica. Comunque la Regione ha fatto il primo passo.

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