Regionali

Decaro accetta: «Puglia, ci sono» Brivido Emiliano 

L’uscente: «Se c’è Vendola corro anche io». Poi rinuncia 

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«Io da oggi ho la responsabilità di guidare un nuovo progetto politico per questa regione»: Antonio Decaro ha reso ufficiale con queste parole, ieri alla festa dell’Unità di Bisceglie, la sua candidatura alla presidenza della Puglia per il centrosinistra. «Non potevo girare le spalle alla mia terra e al mio popolo, non l’ho mai fatto». E ha aggiunto: «Io da oggi ci sono, per la Puglia tutta. Andiamo a vincere questa campagna elettorale».

Sorpresa finale

L’eurodeputato del Pd ha così sciolto un nodo che, fino al momento in cui è salito sul palco della festa, appariva ancora intricato. Perché se nel primo pomeriggio l’accordo fra le forze in campo sembrava fatto, in serata si è aggiunto un nuovo ostacolo che poi infine si è dissolto. La soluzione pomeridiana prevedeva che Decaro accettasse la corsa dell’ex presidente della Puglia, Nichi Vendola, di Avs, per il Consiglio regionale. Con l’impegno di Vendola, però, a non “ingombrare” troppo lo spazio politico. Come raggiungere questo obiettivo è stato il centro del dibattito dell’ultimo chilometro. Si parla di dimissioni post voto o magari in vista delle politiche del 2027, quando Vendola potrebbe candidarsi al Parlamento. Ma nulla è certificato. Erano attesi i comunicati ufficiali di Decaro e Vendola. Ma, a quel punto, è tornato in campo Emiliano: se Vendola corre - è stato l’avvertimento - allora corro anche io come consigliere regionale. Perché il presidente della Puglia aveva deciso di sfilarsi per assecondare il diktat di Decaro, che non voleva lui né Vendola in consiglio regionale. In serata però Emiliano ha confermato il passo di lato, incassando le lodi di Schlein: «Voglio ringraziare chi ha posto le condizioni perché noi potessimo arrivare qui - ha detto la leader dem - Sono stati dieci anni di buon governo che hanno prodotto risultati tangibili: voglio ringraziare ancora una volta Michele Emiliano per il lavoro svolto in questi dieci anni».

L’aereo in ritardo

Per la soluzione era atteso il dibattito fra Decaro e la segretaria del Pd, Elly Schlein, alla festa regionale dell’unità di Bisceglie. Un appuntamento in programma alle 20 che più di mezz’ora dopo ancora non era iniziato, proprio per i tempi lunghi necessari a cercare la quadra. Le ultime ore si sono dipanate sul filo delle telefonate fra Decaro, Schlein, i leader di Avs, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, ed Emiliano. E anche faccia a faccia con Schlein. Decaro, che è eurodeputato, è arrivato in Puglia da Bruxelles alla vigilia dell’appuntamento di Bisceglie. Complice un ritardo aereo, la segretaria ha raggiunto la località pugliese non troppo prima dell’inizio del dibattito. In questi giorni sul campo per lei c’è stato il capogruppo al Senato del Pd, Francesco Boccia. In giornata Schlein e Decaro si sono sentiti spesso per telefono. Il pomeriggio è stato da montagne russe, fra avvicinamenti, raffreddamenti, slanci e frenate. Una scossa l’ha data anche una dichiarazione del deputato M5S e coordinatore regionale Leonardo Donno, molto vicino a Giuseppe Conte: «Al punto nel quale siamo arrivati è difficile ipotizzare un diverso candidato, per il M5S e per l’insieme della coalizione». Parole suonate come un avvertimento: il M5S sta nell’alleanza se il candidato è Decaro, sennò va ridiscusso tutto. E Conte: «La nostra comunità è rimasta in silenzio sin qui, si è dichiarata costruttivamente disponibile a una soluzione, ma adesso chiede che ci sia una chiara soluzione».

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