Una città finalmente a misura di tutti? Monserrato è pronta a dotarsi del Peba, il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, da poco approvato in Giunta e in attesa di essere sottoposto all’approvazione del Consiglio.
Una formalità, visto che non ci sono dubbi sul via libera dell’aula. Redatto da uno studio di architettura veneto, il piano prevede un programma decennale di interventi, calendarizzato sulla base delle urgenze, per eliminare gli ostacoli fisici che impediscono il transito ai disabili e ai genitori con passeggini, agevolare i percorsi dei soggetti vulnerabili, come anziani, cardiopatici o persone in sovrappeso, e fornire accorgimenti per l’orientamento di ciechi, sordi e disabili cognitivi.
La spesa
Il quadro economico è di 111.400 euro l’anno, per un totale di 1,114 milioni spalmati sui dieci anni, intervenendo per ogni annualità su tre fronti: gli edifici, come scuole, palestre, il municipio, la biblioteca, il cimitero e la stazione dei vigili, gli spazi pubblici, quali vie, piazze e parchi, e l’accessibilità di aree giochi, fermate dell’autobus e panchine. L'analisi del contesto ha rivelato, ma non è una notizia, la presenza di varie criticità: il dissesto e le dimensioni ridotte di molti marciapiedi, tratti stradali senza percorsi pedonali, rotaie che ostacolano il passaggio delle carrozzine, segnaletica assente per chi ha deficit visivi o intellettivi, scarsità di panchine e ombreggiature per la sosta, numerosi gradini e dislivelli superiori ai 2,5 centimetri. Oltre il 90% degli esercizi commerciali presenta inoltre una soglia di ingresso con scalino superiore a 3 centimetri.
Gli interventi
Riguardo gli edifici pubblici, gli interventi classificati come più urgenti sono indirizzati su scuole e palestre, e sul municipio di piazza Maria Vergine. Casa Pani, Casa Masala e il complesso sportivo Riu Saliu sono le strutture più in salute. Negli spazi urbani, le vie prioritarie sono quelle principali, data l’importanza per il contesto locale: via Cabras, Zuddas, Giulio Cesare, del Redentore, San Lorenzo, Monte Linas, Aritzo e Carbonara. Menzione d’onore per via San Gavino, che registra invece i punteggi migliori in termini di accessibilità. «Un piano ampio e dettagliato, è stato fatto un grande lavoro per definire tutti gli interventi che permetteranno di avere una città a norma ai sensi della legge 13/89», commenta l’assessore ai Lavori Pubblici Raffaele Nonnoi.
La minoranza
Tiepida l’opposizione, che attende il passaggio in Consiglio. «È obbligatorio dal 1989 che gli spazi pubblici siano privi di barriere, se queste ci sono significa che ci sono responsabilità di chi non ha rispettato la legge», dice Efisio Sanna. «Da soli, 111 mila euro l’anno non servono a niente. Affinché il Peba non sia fine a sé stesso occorre che tutti i futuri interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria viaggino di pari passo con l’aggiornamento delle norme», aggiunge Andrea Zucca.
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