“Sono onorata di essere presente ad un evento di questa portata, che celebra l’integrazione europea e ci carica di una forte responsabilità. L’auspicio è che fin da oggi si possano gettare le basi per una solida politica europea per le isole, che aiuti a superare gli svantaggi derivanti dalla discontinuità territoriale”. Lo ha detto stamani la vicepresidente della Regione sarda, Alessandra Zedda, intervenuta a Bruxelles insieme alle rappresentanze istituzionali della Corsica, Malta, delle isole Baleari, delle isole Ionie e di Creta alla Conferenza politica "20 Anni di politiche UE nelle regioni insulari: a che punto siamo?", in occasione del ventennale della settimana Europea delle Regioni e delle città.

“La questione insulare è ancora per lo più sconosciuta in ambito europeo. Eppure stiamo parlando di oltre 20 milioni di cittadini europei – ha affermato la vice presidente Zedda -, pari a poco meno del 5% della popolazione dell'UE, appartenenti a 13 Stati membri, dal Mediterraneo, al mar Baltico e al mare del Nord. Parlare di oltre 20 milioni di cittadini – ha spiegato - è come parlare di uno Stato. Il recente rapporto sulla Coesione, pubblicato dalla Commissione europea, non ha menzionato i territori insulari. Altrettanto si può dire della relazione finale della Conferenza sul futuro dell'Europa, convocata per delineare i futuri assetti di riforma dell'Unione europea. Questo fatto stride fortemente con le disposizioni del Trattato che invece considera queste realtà territoriali. Dopo una lunga battaglia, la Sardegna ha ottenuto il riconoscimento del principio di insularità in Costituzione da parte dello Stato italiano, e noi sardi ne siamo orgogliosi. Questa è una vittoria del popolo sardo, ora il nuovo Parlamento dovrà procedere con le leggi di attuazione per trasformare l’insularità in opportunità”.

“A margine dell’incontro di oggi ­- ha detto Alessandra Zedda - sigleremo una dichiarazione politica per chiedere alle istituzioni europee che adottino un focus specifico sulle realtà insulari, che possa far germogliare politiche europee calibrate sulle criticità delle isole, che, non essendo comuni ad altri territori, necessitano di disposizioni specifiche che ne garantiscano la sopravvivenza economica e demografica”.

La Regione Sardegna, tramite l’Ufficio di Bruxelles, è promotrice dell’evento nonché capofila, per il quinto anno consecutivo, del Partenariato delle Regioni insulari periferiche del Mediterraneo di cui fanno parte anche le  Regioni Baleari, Corsica, Creta, Gozo e Isole Ionie. L’evento di oggi è stato selezionato tra i 16 workshop di alto livello della manifestazione, su oltre 300 eventi, e si è svolto nella sede del Comitato delle Regioni.

(Unioneonline/EC)

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