Il Consiglio regionale della Sardegna ha inviato una lettera a tutti gli europarlamentari italiani, affinché sostengano l’approvazione del Patto per le Isole, ovvero la risoluzione dell’Unione Europea, proposta dal Presidente della Commissione per lo sviluppo regionale Younous Omarjee, che sarà esaminata il 6 giugno dal Parlamento di Strasburgo e che avrebbe importanti ripercussioni sullo sviluppo dell’Isola.

Nel testo, infatti, – spiega il Consiglio regionale in una nota – “è prevista la creazione di una sottocategoria ‘Isole’ per l’applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato, che consentirebbe di approvare un regolamento ad hoc, appunto, per le Isole.

La necessità di puntare sull’approvazione del Patto è emerso durante l’ultima seduta della Commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità, presieduta da Michele Cossa (Riformatori), che ha sentito in audizione Alessio Zuddas, ricercatore dell’Università di Cagliari.

Zuddas sta portando avanti lo studio per avviare il percorso preparatorio per la costituzione di un Gect (Gruppo europeo di cooperazione territoriale) e di una Macroregione MedOc Mediterraneo Occidentale o Insulare.

“Nel corso di un convegno organizzato dalla Regione Sicilia a cui ha partecipato lo stesso Omarjee ho messo in evidenza – ha sottolineato il presidente Cossa - l’importanza cruciale di intervenire sugli Atti di indirizzo e i Regolamenti europei per un’applicazione meno rigida delle norme sulla concorrenza, fondamentale soprattutto in materia di trasporti e continuità territoriale”.

Nella sua relazione Zuddas ha evidenziato come il permanente svantaggio dovuto all’insularità abbia fortemente condizionato anche lo sviluppo economico della Regione Sardegna, con l’applicazione di norme e regolamenti nazionali e comunitari che hanno trovato applicazione comune e uniforme nel territorio nazionale, ma che non hanno tenuto conto dello svantaggio economico e commerciale dovuto al più alto costo dei trasporti da e per l’isola”.

Limitazioni, ha spiegato Zuddas, che hanno influito sullo sviluppo sociale ed economico dell’isola, con un costo stimato equivalente a una tassa di 5.700 euro/pro capite.

“Nello studio preliminare – prosegue la nota del Consiglio regionale –  presentato oggi, il ricercatore ha evidenziato la distanza geografica e politica dei cittadini sardi dall’Unione europea che si è espressa nel 2019 con un’affluenza del 37,2% contro l’81% del 1979. Zuddas ha, inoltre, ribadito l’importanza di creare un Gect (Gruppo europeo di Cooperazione territoriale) con le altre regioni insulari per avere più peso in Europa su materie comuni come la continuità territoriale, e ha evidenziato come la Sardegna, con l’inserimento del principio di insularità in Costituzione, sia molto avanti rispetto alle altre regioni insulari europee”.

(Unioneonline/l.f.)

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