Cantus de paxi e libertade, i canti e la poesia come strumento in mano ai popoli per combattere le ingiustizie, sostenere il progresso e costruire un cammino verso la libertà. Le satire contro i barones, la rivolta contro i piemontesi, le lotte di Pratobello, la resistenza al regime fascista e il ruolo dei poeti nelle grandi guerre per giungere alle contraddizioni del mondo contemporaneo e ai conflitti in corso. Tutto nella interpretazione delle “boghes a tenores e a cuncordu”, nei “cantos a chiterra”, e nelle strofe dei nostri poeti cantadoris al fianco degli improvvisatori dello Zajal della Palestina e della ottava rima toscana.
Questo il tema centrale intorno a cui si articola Musas e Terras 2024. Lo spettacolo di chiusura è previsto per la sera del 27 dicembre, alle 20:30, presso il Teatro del Conservatorio di Cagliari.
Il programma le armonie del Tenore Supramonte di Orgosolo e del Coro di Bosa, le musiche “a ballu” di Maria Antonietta Bosu e Davide Puligheddu, le acrobazie vocali di Franco Figos e Marco Manca, accompagnati dalla chitarra di Nino Manca, le antiche cantzonis a curba di Dante Erriu. E una sezione di grande sostanza e peso dedicata ai cantadores: Diego Porcu e Dionigi Bitti per la tradizione della gara logudorese, Michele Piga e Giuseppe Caddeu per la “repentina” (Giuseppe Pintus alla fisarmonica), Antonello Orrù e Paolo Zedda per il canto a “mutetus”, Paolo Pilleri, Giuseppe Tatti (Basciu e contra) Stefano Campus alla Chitarra. Al fianco di Ayoub Wael e Hafabi Taufik e Ahmad Naamnah, tra i più grandi interpreti dello Zajal Arabo della Palestina, Enrico Rustici e Francesco Burroni improvvisatori toscani in ottava rima. Tra loro è previsto un inedito momento di dialogo, sui temi attuali, attraverso l’ausilio di un servizio di traduzione simultanea e di proiezione su mega schermo, in modo che le improvvisazioni in lingua araba, sarda e italiana possono comprendersi e dialogare, e che il pubblico possa seguire simultaneamente il contenuto delle loro creazioni. Poesie di Anna Cristina Serra, Elio Turno Arthemalle, Simona Cuneo e Bustianu Pilosu completano la scaletta.
Chiuderà la serata un grande ballo animato dalle launeddas e dagli strumenti a cuncordu di CAMPOS.
Tutti gli incassi raccolti dalla vendita dei biglietti andranno in beneficenza alla associazione “Medici senza Frontiere” per alleviare la disastrosa situazione umanitaria nelle regioni in conflitto.
Lo spettacolo è l’ultima tappa di una serie di eventi artistici programmati in tutti i territori dell’isola, un convegno scientifico curato dal LABIMUS Università di Cagliari in collaborazione col Conservatorio G.P. da Palestrina di Cagliari, laboratori aperti ed incontri con le scuole.
Il programma nasce da un progetto proposto e curato dall’associazione CAMPOS, che rappresenta oggi oltre 600 artisti delle 9 arti proprie della Sardegna (Cantu a tenore, Cantu a cuncordu, Launeddas, Cantu a chiterra, musica strumentale, poesia di improvvisazione nelle tradizioni, a sa repentina, a mutetu longu, a mutos e della gara di poesia logudorese), promosso dall’Istituto Superiore Etnografico della Sardegna.

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