«Perché non vieni con me a fare un pezzo del cammino di Santiago?». Una domanda a bruciapelo che si trasforma ben presto nella realizzazione di un sogno per Giuliana Exana, non vedente, centralinista al Comune di Sinnai, che alla fine di luglio, insieme a sua sorella, suo cognato e un altro amico è volata in Spagna per fare a piedi il Cammino che porta a Compostela (in Galizia). Un’avventura unica, carica di mille significati ed emozioni per la solare e brillante donna, che nella sua prima esperienza in uno dei più famosi cammini del mondo, frequentato sia dai pellegrini religiosi sia da chi è alla scoperta di sé stesso è stata supportata e sponsorizzata anche dallo Studio Tossani.

«È stata un’esperienza molto forte», si commuove la donna dall’altro capo del telefono, lei e i suoi amici sono tornati a casa martedì sera. Erano in Spagna dal 23 luglio. «Un’avventura per me indimenticabile, mi sono messa in gioco. Ho raggiungere il mio obiettivo, con tutte le difficoltà che ci sono state. Il percorso è fattibile, purtroppo, però, devo dire che gli ostelli non sempre idonei, per fortuna, però, ho un grande spirito di adattamento e con l’aiuto del mio gruppo, tutto è stato più facile».

Giuly, così la chiamano tutti, è pronta, però, a partire anche il prossimo anno. L’unicità del ‘Camino’ deriva proprio dal percorso, fatto di tappe in cui si condividono con amici ed estranei gioie e fatiche, si intrecciano nuovi rapporti e ci si mette in gioco con lo zaino in spalla. «Questa volta abbiamo fatto il cammino inglese, la prossima volta vorrà farne un altro e poi un altro ancora. Mi ispira tanto quello portoghese, ma anche quello francese».

Entusiasmo e forza di volontà non le mancano, la donna, dopo questa esperienza, lancia così un messaggio a chi, come lei, ogni giorno convive con la disabilità visiva: «Non vedere è una condizione spiacevole, ma sono stra convinta che se si trovano la forza e soprattutto gli strumenti per affrontare questa condizione si riesce a fare tutto. Una persona priva della vista può affrontare il Cammino. Certo non bisogna improvvisarsi o andare allo sbaraglio, ma con una buona guida e un esperto al tuo fianco tutto è possibile. Fondamentale nelle nostre sei lunghe tappe è stato il laccio bianco che ci ha unito nel percorso, facendoci sentire un tutt’uno e dandomi quella sicurezza necessaria per affrontarlo senza timori».

Passo dopo passo un sogno è così diventato realtà, grazie soprattutto a Danilo Palmas, veterano del Cammino di Santiago e filo conduttore, per tutto il gruppo, in questo viaggio ricco di emozioni e momenti indimenticabili.

«L’ho fatto per la prima volta sei anni fa, non avevo idea di cosa fosse, ma ora chi si ferma più», sorride Palmas, «sono stato io, conoscendo questo suo desiderio, a proporre a Giuliana il Cammino, i suoi occhi quando mi ha detto “si va bene”, brillavano di felicità. Oggi io sono stanco, ma felice».

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«Perché non vieni con me a fare un pezzo del cammino di Santiago?». Una domanda a bruciapelo che si trasforma ben presto nella realizzazione di un sogno per Giuliana Exana, non vedente, centralinista al Comune di Sinnai, che alla fine di luglio, insieme a sua sorella, suo cognato e un altro amico è volata in Spagna per fare a piedi il Cammino che porta a Compostela (in Galizia). Un’avventura unica, carica di mille significati ed emozioni per la solare e brillante donna, che nella sua prima esperienza in uno dei più famosi cammini del mondo, frequentato sia dai pellegrini religiosi sia da chi è alla scoperta di sé stesso è stata supportata e sponsorizzata anche dallo Studio Tossani.

«È stata un’esperienza molto forte», si commuove la donna dall’altro capo del telefono, lei e i suoi amici sono tornati a casa martedì sera. Erano in Spagna dal 23 luglio. «Un’avventura per me indimenticabile, mi sono messa in gioco. Ho raggiungere il mio obiettivo, con tutte le difficoltà che ci sono state. Il percorso è fattibile, purtroppo, però, devo dire che gli ostelli non sempre idonei, per fortuna, però, ho un grande spirito di adattamento e con l’aiuto del mio gruppo, tutto è stato più facile».

Giuly, così la chiamano tutti, è pronta, però, a partire anche il prossimo anno. L’unicità del ‘Camino’ deriva proprio dal percorso, fatto di tappe in cui si condividono con amici ed estranei gioie e fatiche, si intrecciano nuovi rapporti e ci si mette in gioco con lo zaino in spalla. «Questa volta abbiamo fatto il cammino inglese, la prossima volta vorrà farne un altro e poi un altro ancora. Mi ispira tanto quello portoghese, ma anche quello francese».

Entusiasmo e forza di volontà non le mancano, la donna, dopo questa esperienza, lancia così un messaggio a chi, come lei, ogni giorno convive con la disabilità visiva: «Non vedere è una condizione spiacevole, ma sono stra convinta che se si trovano la forza e soprattutto gli strumenti per affrontare questa condizione si riesce a fare tutto. Una persona priva della vista può affrontare il Cammino. Certo non bisogna improvvisarsi o andare allo sbaraglio, ma con una buona guida e un esperto al tuo fianco tutto è possibile. Fondamentale nelle nostre sei lunghe tappe è stato il laccio bianco che ci ha unito nel percorso, facendoci sentire un tutt’uno e dandomi quella sicurezza necessaria per affrontarlo senza timori».

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Passo dopo passo un sogno è così diventato realtà, grazie soprattutto a Danilo Palmas, veterano del Cammino di Santiago e filo conduttore, per tutto il gruppo, in questo viaggio ricco di emozioni e momenti indimenticabili.

«L’ho fatto per la prima volta sei anni fa, non avevo idea di cosa fosse, ma ora chi si ferma più», sorride Palmas, «sono stato io, conoscendo questo suo desiderio, a proporre a Giuliana il Cammino, i suoi occhi quando mi ha detto “si va bene”, brillavano di felicità. Oggi io sono stanco, ma felice».

Eh già, perché il cammino inglese è fatto di sei tappe ed è lungo circa 150 chilometri, anche se nelle mappe ne vengono conteggiati circa 120. Ed è sempre grazie a Danilo che è entrato in gioco, in punta di piedi e con discrezione, anche lo Studio Tossani.

«Tutto è nato naturalmente grazie alla mia lunga e profonda amicizia con Luigi Cappai, il responsabile della sede cagliaritana dello Studio. Gli ho chiesto di sponsorizzarci l’abbigliamento e lui non ha esitato a dire di sì. Così in poco tempo ci ha fornito tutta l’attrezzatura. Abbiamo fatto un figurone, tutti e quattro uguali e inconfondibili. Oltre il logo la scritta “A Santiago per Giuly” ha incuriosito gli altri. È stato bellissimo».

Eh già, perché il cammino inglese è fatto di sei tappe ed è lungo circa 150 chilometri, anche se nelle mappe ne vengono conteggiati circa 120. Ed è sempre grazie a Danilo che è entrato in gioco, in punta di piedi e con discrezione, anche lo Studio Tossani.

«Tutto è nato naturalmente grazie alla mia lunga e profonda amicizia con Luigi Cappai, il responsabile della sede cagliaritana dello Studio. Gli ho chiesto di sponsorizzarci l’abbigliamento e lui non ha esitato a dire di sì. Così in poco tempo ci ha fornito tutta l’attrezzatura. Abbiamo fatto un figurone, tutti e quattro uguali e inconfondibili. Oltre il logo la scritta “A Santiago per Giuly” ha incuriosito gli altri. È stato bellissimo».

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