Sul viso e sul corpo porta ancora i segni di quel terribile incidente avvenuto il 1° agosto del 1976 in Germania: Niki Lauda correva sul circuito di Nürburgring quando, dopo un urto, la sua auto ha preso fuoco e lui era rimasto incastrato nell'abitacolo.

Sono scene terribili quelle vissute dal pilota (nome completo Andreas Nikolaus Lauda, detto Niki) nato a Vienna nel 1949. Soprannominato "il computer" per la sua capacità di calcolare con precisione tutti gli eventuali difetti della monoposto, quel giorno sceglie di partire con le gomme per la pioggia.

Ma già dopo il primo giro, avendo perso posizioni, decide di cambiarle. All'altezza di una curva perde il controllo della Ferrari, colpisce una roccia sul lato della pista e finisce la sua corsa in carreggiata.

Il casco vola via, e si scatenano le fiamme, causate dalla fuoriuscita di benzina.

Lauda resta intrappolato mentre alcuni colleghi tentano di aiutarlo: tra questi c'è Arturo Merzario, che riesce a estrarlo. Pochi istanti che gli salvano la vita.

La corsa in ospedale, le condizioni critiche per aver inalato i fumi del carburante e anche le gravi ustioni.

Solo quattro giorni dopo viene dichiarato fuori pericolo.

(Unioneonline/s.s.)

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