Capaci: il boato, la devastazione, la morte. Ma il ricordo di Falcone è ancora vivo

22 maggio 2022 alle 18:56

L'Italia ricorda oggi uno dei suoi eroi: Giovanni Falcone.

Esattamente trent'anni fa - il 23 maggio 1992 - il magistrato simbolo della lotta contro la mafia restava vittima di un attentato, assieme alla moglie Francesca Morvillo e agli uomini della sua scorta. 

Impressionante la potenza di fuoco scelta da Cosa Nostra per eliminare il "grande nemico", il mastino che aveva giurato, assieme all'amico e collega Paolo Borsellino (ucciso anch'egli nel luglio successivo), di scardinare il sistema illecito che teneva da anni in scacco la Sicilia e, con essa, l'Italia intera. Al passaggio delle auto di Falcone e degli agenti che lo accompagnavano vennero fatti deflagrare, lungo l'autostrada tra Punta Raisi e Palermo, all'altezza di Capaci, centinaia di chili di tritolo. 

Il boato fu devastante, tanto che l'asfalto si sollevò, come dopo un bombaramento di guerra.

Così venne eliminato Falcone. Ma non le sue idee. E non il suo esempio. E nemmeno il suo ricordo di uomo integerrimo al servizio, al pari di Borsellino, delle istituzioni e della giustizia.

(Unioneonline/l.f.)