Il 3 febbraio 1991, dopo 70 anni, andava in soffitta (come titolò L'Unione Sarda) il Partito comunista italiano.

Fondato da Antonio Gramsci nel 1921 e arrivato a insidiare la leadership politica della Democrazia cristiana sotto la segreteria di Enrico Berlinguer, il Pci cambiò obiettivi e denominazione al XX congresso di Rimini.

L'annuncio della trasformazione in Pds (Partito democratico della sinistra) venne fatto dall'allora segretario Achille Occhetto.

Una mutamento resosi necessario dopo la caduta del Muro di Berlino e la dissoluzione dell'Unione Sovietica.

Un anno dopo, a Milano, sarebbe iniziata l'inchiesta Tangentopoli, che avrebbe messo definitivamente fine alla Prima repubblica.

(Unioneonline/l.f.)

Febbraio 2018

Gennaio 2018
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