#AccaddeOggi: 22 agosto 1962, l'Oas cerca di uccidere Charles de Gaulle

22 agosto 2021 alle 07:01

Il 22 agosto 1962 Charles De Gaulle riesce a scampare a uno dei numerosi attentati alla sua vita – ne saranno compiuti ben 31 –, fallito grazie alla prontezza dell’autista della macchina presidenziale, una Citroen DS 19, nota come "La Deesse" (ovvero "La Dea").

Il presidente francese, insieme alla moglie Yvonne, si sta recando dal palazzo dell’Eliseo all’aeroporto parigino di Orly.

Nel momento in cui la vettura attraversa il sobborgo di Le Petit-Clamart, viaggiando intorno ai 110 chilometri orari, dodici uomini armati dell’Oas (Organisation armée secrète) - un'organizzazione clandestina paramilitare nata con l'obiettivo di contastare l’indipendenza dell’Algeria - cominciano a sparare verso di loro. 

In totale vengono esplosi 140 proiettili, la maggior parte dei quali provenienti da dietro: finisce in frantumi il lunotto e tutte e quattro le gomme vengono forate.

Perdono la vita due delle guardie del corpo in motocicletta, ma l'attentato fallisce.

La Citroen inizialmente sbanda, anche per l’elevata velocità, ma l’autista riesce ad accelerare e guida l'auto anche senza i pneumatici, grazie al suo sistema di sospensioni.

De Gaulle e la moglie, che durante la breve sparatoria hanno mantenuto la testa bassa, raggiungono l’aeroporto illesi.

(Unioneonline/F)