#AccaddeOggi: 19 luglio, 30 anni fa la strage di via D'amelio

19 luglio 2022 alle 07:01

Il 19 luglio del 1992 la mafia uccideva Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta, tra cui la 24enne di Sestu Emanuela Loi.

Alle 16.58, proprio all'arrivo del giudice in via D'Amelio a Palermo, dove viveva la madre con la sorella Rita, saltò in aria una Fiat 126 imbottita di esplosivo telecomandato a distanza.

A neanche due mesi dalla strage di Capaci in cui morì Giovanni Falcone, Cosa Nostra aveva colpito con un altro attentato che si potrebbe definire terroristico: lo scenario in via D'Amelio era apocalittico, decine di auto distrutte dalle fiamme, corpi dilaniati, gente che urlava chiedendo aiuto, gravissimi danni agli edifici e proiettili che esplodevano da soli a causa del calore. 

Oltre al giudice Paolo Borsellino morirono gli agenti Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina ed Emanuela Loi, prima donna a far parte di una scorta e anche prima poliziotta a cadere in servizio. Unico sopravvissuto l'agente Antonino Vullo, che al momento dell'esplosione stava parcheggiando una delle auto della scorta. 

Questo il suo racconto: "Il giudice e i miei colleghi erano già scesi dalle auto, io ero rimasto alla guida, stavo facendo manovra, stavo parcheggiando l'auto che era alla testa del corteo. Non ho sentito alcun rumore, niente di sospetto, assolutamente nulla. Improvvisamente è stato l'inferno. Ho visto una grossa fiammata, ho sentito sobbalzare la blindata. L'onda d'urto mi ha sbalzato dal sedile. Non so come ho fatto a scendere dalla macchina. Attorno a me c'erano brandelli di carne umana sparsi dappertutto".

Borsellino assieme a Falcone faceva parte del pool antimafia istituito da Rocco Chinnici. Proprio Falcone e Borsellino, dall'Asinara dove furono trasferiti per ragioni di sicurezza, scrissero l'ordinanza di 8mila pagine che rinviava a giudizio 475 mafiosi. Di lì nacque il maxi processo, il più duro colpo mai sferrato dallo Stato italiano a Cosa Nostra, che decise di vendicarsi con due terribili stragi.

Il dramma nel dramma a Sestu, dove i familiari di Emanuela Loi seppero in diretta tv della strage e capirono subito che anche la loro figlia era rimasta uccisa, ad appena 24 anni. Alle 20.30 è solo una triste formalità l'arrivo di polizia e carabinieri in casa per notificare ufficialmente quel che ormai già sapevano.

(Unioneonline/L)