#AccaddeOggi: 19 luglio 1992, la mafia uccide Paolo Borsellino
Accadde OggiUn colpo al cuore dello Stato, un altro dopo la strage che a Capaci, nel tratto di autostrada che porta a Palermo, sotto il tritolo della mafia è caduto Giovanni Falcone: il 19 luglio 1992 in via D'Amelio, a Palermo, una Fiat 126 imbottita di esplosivo viene fatta saltare in aria nel momento in cui passa il giudice Paolo Borsellino. Il quale muore, insieme a cinque agenti di scorta (la sarda Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina).
Qualche giorno prima, Borsellino rilascia due interviste, in cui descrive se stesso come un "condannato a morte", sentendosi ormai chiaramente nel mirino di Cosa Nostra. Soprattutto dopo l'attentato in cui muore Falcone, con cui tempo prima - nell'estate del 1985 - trascorre con le rispettive famiglie diversi giorni di preparazione al maxi processo contro la mafia in una foresteria del carcere dell'Asinara.
Periodo durante il quale i due scrivono l'ordinanza di 8mila pagine per il rinvio a giudizio di 476 indagati. La mafia non perdonerà la loro determinazione, che pagheranno entrambi nel 1992 con la morte.
(Redazione Online/m.c.)
Febbraio