#AccaddeOggi: 16 marzo 1978, il rapimento di Aldo Moro

16 marzo 2022 alle 07:01

Esattamente 44 anni fa iniziava uno dei momenti più bui della storia della Repubblica italiana.

Il 16 marzo 1978 un commando delle Brigate Rosse rapisce in via Fani a Roma il segretario della Democrazia Cristiana Aldo Moro, a bordo della Fiat 130 a bordo della quale il politico sta andando dalla sua casa alla Camera dei Deputati.

Nell'agguato vengono uccisi i cinque agenti della scorta di Moro: i carabinieri Oreste Leonardi e Domenico Ricci, gli agenti di Polizia Francesco zizzi, Giulio Rivera e Raffaele Iozzino.

Quel mattino Moro si stava recando a Montecitorio dove era previsto il voto di fiducia per la nascita del quarto governo Andreotti, primo della storia repubblicana con il PCI all'interno della maggioranza. Artefice di questa svolta, chiamata compromesso storico, era proprio Aldo Moro che - dopo un faticoso lavoro di mediazione e sintesi e superando forti resistenze interne al suo stesso partito - era riuscito a raggiungere l'accordo con Enrico Berlinguer, all'epoca segretario dei comunisti.

Ed è proprio questa la sua colpa agli occhi delle Br. Seguono 55 giorni drammatici, con una lotta senza quartiere all'interno della Dc tra chi vuole liberare Moro a tutti i costi e chi sposa la linea del no alla trattativa con i terroristi. Vince la linea dell'intransigenza, così Moro viene giudicato colpevole da un sedicente Tribunale e giustiziato dopo 55 giorni di rapimento. Il suo corpo viene fatto ritrovare il 9 maggio nel bagagliaio di una Renault in via Caetani, sempre a Roma.

Dal 2008 il 9 maggio di ogni anno vengono ricordate tutte le vittime del terrorismo italiane.

(Unioneonline/L)