Via libera all'assegno unico per i figli: fino a 250 euro al mese dal settimo mese di gravidanza
L'aiuto economico andrà ai genitori fino al compimento dei 18 anni, dai 18 ai 21 direttamente ai ragazziL'assegno universale per i figli diventa lo strumento unico per il sostegno della natalità e delle famiglie: con 227 sì, nessun no e 4 astenuti il Senato ha dato l'ultimo via libera praticamente unanime al ddl delega, licenziato quasi un anno fa dalla Camera, che diventa legge.
Ora mancano solo i decreti attuativi, dal primo luglio scatterà un assegno fino a 250 euro al mese per ogni figlio.
"E' un passo storico" e il governo "conferma l'impegno ad attuare la delega" in tempi strettissimi, dice in Aula il ministro della Famiglia Elena Bonetti, sottolineando che si tratta di un "giorno buono per l'Italia, di un tempo nuovo, della ripartenza".
Il provvedimento, ricorda il ministro di Italia Viva, si completerà con il Family Act e apre la strada a una serie di misure per combattere il calo demografico "che ha raggiunto livelli drammatici" ma anche per rilanciare "la dignità del lavoro delle donne".
Il Family Act, all'esame della commissioni Affari sociali della Camera, prevede anche la riforma dei congedi parentali che saranno "paritari tra uomo e donna", e poi incentivi al lavoro femminile e sviluppo dei servizi educativi, a partire dalla prima infanzia.
Intanto si parte con l'assegno unico, aiuto "universale" per le famiglie perché spetterà anche ad autonomi e incapienti, ad oggi esclusi dai principali sostegni ai nuclei familiari. Il contributo scatterà al settimo mese di gravidanza e sarà corrisposto sotto forma di assegno o di credito d'imposta e modulato in base all'Isee: a stabilire i dettagli, a partire dall'entità dell'assegno saranno i decreti attuativi, su cui il ministero della Famiglia, insieme al Mef, è già al lavoro.
La delega impone che venga diviso in parti uguali tra i genitori, e di prevedere una maggiorazione a partire dal secondo figlio e un aumento tra il 30% e il 50% in caso di figli disabili. Non solo, fino a 18 anni l'aiuto economico andrà ai genitori poi potrà proseguire fino ai 21 anni e andare direttamente ai figli, su richiesta, "per favorirne l'autonomia".
Il sostegno dopo la maggiore età sarà corrisposto però solo se i ragazzi studiano, fanno un tirocinio o hanno primi lavori a basso reddito.
Per finanziare questa riforma la legge di Bilancio ha stanziato i primi 3 miliardi per il 2021 (tra 5 e 6 a regime a partire dal 2022), che si sommano ai circa 15 miliardi attualmente dedicati ad altri 8 strumenti che andranno gradualmente 'in soffitta', dai vari bonus (nascita, bebe' ), alle detrazioni per i figli a carico e l'assegno familiare.
L'assegno unico manda in soffitta tutte le altre misure e gli altri bonus per incentivare la natalità.
(Unioneonline/L)