Un'opera di sicurezza e valorizzazione del Rio Mannu e dell'area circostante. Il progetto del Pit Fluviale "Opere di difesa idraulica dalle inondazioni del Rio Mannu a Porto Torres" è stato presentato al pubblico questa mattina alla presenza del sindaco Sean Wheeler, del vice sindaco Marcello Zirulia, e dell'assessore ai Lavori pubblici Alessandro Derudas.

Ad illustrare il piano da 6,5milioni di euro finanziato dalla Regione, i progettisti Ivo Manca e Alessandro Salis, fratello dell'ingegnere Marco Salis, uno dei redattori del piano scomparso proprio il 12 dicembre dello scorso anno. Presenti anche i tecnici e i funzionari del Comune di Porto Torres e i funzionari del settore ambiente della Regione Sardegna, oltre a diversi cittadini interessati.

"L'obiettivo di questo progetto è quello di mettere in sicurezza e restituire dignità all'alveo del corso d'acqua - ha spiegato Alessandro Salis - eliminando tutte le attività invasive del fiume a partire dalle barriere del ponte ferroviario e consolidando la sponda destra del fiume e la zona fociva. Dagli studi è emerso che la strada di via Fontana Vecchia era un tempo più bassa, tanto che si prevede di abbassare la soglia della sede stradale nell'accesso al Ponte Romano in quanto crea sofferenza all'antica struttura".

Ci sono voluti quasi 17 anni prima di raggiungere la fase di conclusione della procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via). Lunghi anni di studi, dove si sono succeduti vari professionisti, impegnati ad adeguare il progetto all'evoluzione della normativa in materia di difesa idraulica. L'input del piano era stato dato dall'allora sindaco Gilda Usai Cermelli che aveva affidato la progettazione all'architetto Vanni Macciocco e al suo staff dell'Università di architettura di Alghero.

Ora l'iter ha raggiunto una fase significativa con la Regione che ha impegnato le risorse pari a circa 5,2 milioni di euro che il Comune utilizzerà per coprire buona parte delle spese di esecuzione dei lavori, i quali saranno affidati con gara d'appalto europea.

"Si procederà anche con l'eliminazione della vegetazione attuale e al ripristino dell'ambiente lagunare - ha aggiunto il progettista Ivo Manca - migliorando i terreni agricoli circostanti e favorendo la vegetazione naturale" . Nel frattempo i cittadini avranno trenta giorni di tempo per presentare le eventuali osservazioni. Nei primi mesi del 2020 inizierà la fase operativa con gli espropri e il bando di gara. Mentre il termine degli interventi è previsto nel 2022.

"Oggi si gettano anche le basi per un successivo passo in avanti che potrebbe attrarre un'altra linea di finanziamenti stimata in circa 12 milioni di euro", ha sottolineato Alessandro Derudas, assessore ai Lavori Pubblici. L'opera servirà per riparare il territorio dalle esondazioni che si sono verificate nei giorni scorsi. "Questo progetto è di fondamentale importanza per la nostra città - commenta il sindaco Sean Wheeler - tutti abbiamo ancora negli occhi le immagini del 26 novembre. C'è un vecchio detto italiano che recita così: il fiume affitta ma non vende. Con la sua esondazione il Rio Mannu ci ha fatto vedere il suo volto e si è riappropriato dei suoi territori".
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