La vendita online dell'agnello sardo è una buona cosa, di questi tempi, ma va fatta regolarmente. E così non è, in questo momento.

Lo sostiene Alberto Manca, portavoce del MoVimento 5 Stelle e deputato della Commissione Agricoltura e Ambiente alla Camera: "Proprio sui siti della Grande Distribuzione Organizzata - rende noto - attraverso un’indagine del Consorzio Tutela dell’IGP Agnello di Sardegna è emersa l’assenza delle informazioni fondamentali e previste dalla normativa europea".

Si tratta dei "dati relativi all’origine dell’animale, della provenienza, del luogo di macellazione e della sezione". In questo caso," il consumatore che acquista online si trova quindi a comprare un prodotto di cui non conosce le caratteristiche, che sulla base del Reg. UE 1169/2011, devono essere trasmesse obbligatoriamente al consumatore prima dell’acquisto online. Emerge quindi che la descrizione delle carni in vendita on line presenti delle irregolarità".

"Per i produttori dell’Agnello di Sardegna IGP - continua - si potrebbe aprire quindi una situazione di svantaggio economico rispetto alle carni provenienti da altri Paesi esteri e che vengono vendute a prezzi nettamente inferiori. Ho contattato personalmente l’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, l’ICQRF, da cui mi è stato garantito un immediato intervento per la tutela sia dei produttori che dei consumatori”.

Manca ha dunque presentato al ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli e al ministro per le Politiche agricole e alimentari Teresa Bellanova una interrogazione: al centro del documento parlamentare "c’è la richiesta di porre in atto azioni volte alla verifica approfondita sulla correttezza delle informazioni messe in rete rispetto alla normativa vigente e la richiesta di tutelare l’Agnello di Sardegna Igp, prodotto già in grave difficoltà di mercato a cui potrebbe quindi aggiungersi anche l’ostacolo che emerge sui siti della GDO".

(Unioneonline/D)
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