Dodici milioni di presenze con un incremento del 10%. Il 2015 è diventato l'anno d'oro per il turismo sardo.

E questo nonostante i problemi legati al settore dei trasporti. Calcolando una permanenza media in Sardegna di quasi cinque giorni per turista, da gennaio ad ottobre 2015 sono arrivati nell'Isola due milioni e mezzo di persone con un incremento del 7,5%. «E se si pensa che anche il 2014 aveva fatto registrare una variazione simile, possiamo dire che la ripresa del settore c'è», sostiene l'assessore regionale al Turismo, Francesco Morandi.

Ma se quest'anno sono ripartiti «i volumi di traffico di sette anni fa, siamo invece completamente distanti dai record di fatturato», spiega Paolo Manca, presidente regionale di Federalberghi. Questo significa che non si deve guardare solo la quantità dei flussi di turisti in arrivo in Sardegna, ma anche il giro d'affari generato nell'economia sarda. Le rotte aeree a singhiozzo, poi, non aiutano. E nemmeno la mancanza di una programmazione pluriennale dei trasporti, «necessaria per radicare la destinazione Sardegna in chi sceglie l'Isola come meta di vacanze», sottolinea il responsabile di Federalberghi. Intanto, in attesa di estendere la stagione ai mesi spalla (maggio e ottobre) non resta che godersi un anno di record.

I particolari nel servizio di MARZIA PIGA sulle pagine di ECONOMIA de L'UNIONE SARDA
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