La tendenza di questa incredibile estate 2020? Stare a casa. Vivere e riscoprire la propria terra. Scegliere il nostro mare, per chi ha avuto la fortuna di nascere in Sardegna. Un turismo interno e solidale con i nostri imprenditori. Un settore aiutato anche dal web e dagli influencer, chiamati a spingere, a dare una mano con i loro consigli sui loro blog a un comparto in questo momento in ginocchio.

La spiaggia di Cala Luna dal grottone (foto Pilia)
La spiaggia di Cala Luna dal grottone (foto Pilia)
La spiaggia di Cala Luna dal grottone (foto Pilia)

Stritolati dalla paura, da un'emergenza sanitaria che non cessa di preoccupare, e che non allenta la sua morsa seppure i numeri siano nel complesso rassicuranti, proviamo a "fare" estate, a dedicare una parte del nostro tempo libero e dei nostri soldi alla riscoperta della nostra terra. Per chi può, certo, e non è spaventato dalla fortissima crisi che paralizza le nostre spese. Un luogo, la Sardegna, dalle coste all'interno e alle città, che continua a rappresentare un irresistibile richiamo per il turismo nazionale e internazionale, ma che - lo diranno molto presto i numeri - vivrà una stagione di mezzo, penalizzata dalle restrizioni, dalle difficoltà, dalla burocrazia e dalla prudenza. E soprattutto dalla mancanza di collegamenti: oggi, in piena estate, è ancora difficile se non impossibile viaggiare regolarmente, e chi lo può fare evita i voli per la paura del contagio.

La spiaggia di Chia (foto Pilia)
La spiaggia di Chia (foto Pilia)
La spiaggia di Chia (foto Pilia)

Gli operatori, o quelli che ci credono, puntano anche sugli influencer, quindi. Categoria fluida di persone che sanno usare il web talmente bene che ne hanno fatto una professione: premiati dai contatti, e - appunto - dall'influenza che riescono a esercitare nella sterminata e indefinibile platea dei consumatori, sono chiamati "a gettone" da quei manager d'hotel che vedono nella strategia della rete una possibile carica in più per attrarre il pubblico. Lo faranno anche le amministrazioni locali? Ancora non sappiamo ma è certo che aziende private del settore (grandi resort o piccole realtà) hanno chiesto aiuto agli influencer più seguiti. È di questi giorni il tour di due fra gli influencer più visti d'Italia, Chiara Ferragni e il marito Fedez, che stanno facendo un loro personale giro d'Italia per promuovere il made in Italy e tenere in piedi un settore trainante come il turismo. Il Ferragnez Tour ha già toccato Portofino, Forte dei Marmi, Roma, il lago di Como e dappertutto, dopo o addirittura durante il loro passaggio, è boom di prenotazioni. Un rilancio concreto, che dalle nostre parti si cerca di imitare.

Mari Pintau, Sud Sardegna (foto Pilia)
Mari Pintau, Sud Sardegna (foto Pilia)
Mari Pintau, Sud Sardegna (foto Pilia)

La tendenza del mercato locale, dicevamo, è in linea con la coppia più famosa d'Italia: quella di dare una mano alla Sardegna, privilegiando piccoli spostamenti nei luoghi di culto del turismo, fra le coste o la Barbagia, scegliendo per una stagione di evitare la montagna del nord Italia o le città d'arte. Tantissimi che postano le più belle località di mare, che invitano i loro "contatti" a fare le loro scelte, il nostro giornale che premia le migliori foto delle coste sarde con la pubblicazione sui profili social dell'Unione Sarda. Una meravigliosa gara di solidarietà, marketing del cuore. Ci sono dei numeri, pochi ma significativi, che danno credito a una tendenza avvertita anche sui social: il tasso di occupazione dell'extra alberghiero, al 25 giugno, nelle maggiori località turistiche sarde (in esame Cagliari, Quartu, Villasimius, Pula, Alghero, Olbia e Arzachena) era ben oltre il 20 per cento, con punte del doppio previste per il mese di agosto, con un buona percentuale di turisti sardi che hanno scelto di passare qualche giorno nella loro isola. Sempre in riferimento al settore extra alberghiero (quindi seconde case, b&b, camere e camping), è Pula a registrare i numeri migliori nel tasso di occupazione, sfiorando in altissima stagione il 50 per cento, in un'annata che sarà comunque disastrosa per tutti. Sardi, italiani, comunque il Bel Paese che sostiene l'impresa italiana. Un anno fa, in Sardegna abbiamo registrato tre milioni e mezzo di arrivi, con una permanenza media nelle strutture di quasi cinque giorni e quindi oltre 15 milioni di presenze. Il 2020, annus horribilis e non solo per il turismo, regalerà numeri decisamente più bassi, talmente negativi da non essere nemmeno prevedibili dagli addetti ai lavori. La speranza che siano i sardi, e gli italiani in genere, ad aiutare la nostra Isola a restare sul mercato del turismo è concreta. Proviamoci.

Il mare di Porto Rotondo (foto Pilia)
Il mare di Porto Rotondo (foto Pilia)
Il mare di Porto Rotondo (foto Pilia)
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