Cominciare fin da ora con l’allestimento delle strutture balneari all’interno delle aree in concessione consentendo agli operatori del settore di iniziare i lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria e allestimento, seguendo naturalmente le disposizioni di contrasto e contenimento della diffusione del contagio da Covid-19 in ambiente di lavoro. Lo chiedono i consiglieri regionali Michele Cossa, Riformatori, e Dario Giagoni, capigruppo della Lega. Fattisi promotori, insieme ai consiglieri dei rispettivi gruppi, degli interessi di un comparto che altrimenti rischia di soccombere sotto il peso della crisi.

Nello specifico, si chiede che ai titolari, dipendenti o delegati venga consentito l’accesso negli stabilimenti o nelle concessioni demaniali al fine di svolgere tutti quei lavori utili per sanificare e sistemare le strutture.

“Così come sta accadendo in altre regioni, penso per esempio alla Puglia o al Lazio, anche in Sardegna, si potrebbe cominciare a predisporre un piano straordinario per consentire agli operatori del settore di preparare il terreno per la stagione”, spiegano Giagoni e Cossa, che ritengono indispensabile muoversi per tempo con l’obiettivo di attenuare, per quanto possibile, l’impatto della pandemia su uno dei comparto più importanti dell’economia sarda.

“Far partite la macchina organizzativa della stagione estiva, dando il via al montaggio delle attrezzature indispensabili per il lavoro, è un processo non immediato, talvolta richiede ben due mesi di lavoro. Da qui la necessità di iniziare in anticipo. Va da se, ovviamente, che gli operatori dovranno rispettare scrupolosamente le prescrizioni sanitarie in vigore.”

“Inoltre” proseguono i due Consiglieri “chiediamo a tutti gli enti competenti per la gestione del demanio di provvedere alla firma per l’estensione quindicennale delle concessioni demaniali, così come previsto da LN n.145 del 30 Dicembre 2018, al fine di garantire quella sicurezza per investimenti e prestiti che il comparto domanda, sui quali altrimenti é impensabile immaginare un piano economico finanziario di rientro pluriennale.”
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