Turismo, Cgil: “Irregolarità sul lavoro nel 70% dei casi”
Al via la campagna nelle spiagge sarde per denunciare illeciti e abusiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Le diverse irregolarità in ambito lavorativo nel settore del turismo, da quelle più piccole a quelle più grandi sino ad arrivare a dipendenti in nero, rappresentano il 70% del totale. In più il 40% dei lavoratori ha un contratto precario e il 60% è a tempo parziale, con retribuzioni tra le più basse rispetto a qualsiasi altro settore economico e produttivo.
Sono i principali numeri forniti dalla Cgil, che ha convinto anche quest'anno la Filcams regionale a promuovere la campagna "Mettiamo il turismo sotto sopra, ridiamo valore al lavoro".
Fino al 5 agosto i delegati del sindacato saranno nelle spiagge e località turistiche, per dare risposte e informazioni sui diritti e su come tutelarsi in caso di irregolarità.
Venti appuntamenti da Santa Teresa a Villasimius, Alghero, Tortolì, Pula e Sant'Antioco, solo per citare alcune tappe.
"Le dichiarazioni degli imprenditori sulla mancanza di disponibilità di personale svelano la diffusione di condizioni di lavoro inaccettabili che giovani e meno giovani non sono più disposti ad accettare - ha detto la segretaria regionale Filcams Cgil, Nella Milazzo - non certo perché non hanno voglia di lavorare o perché percepiscono il reddito di cittadinanza, come qualcuno vorrebbe far credere".
"La realtà purtroppo è un'altra: in Sardegna la crescita del settore - spiega il sindacato - non è direttamente proporzionale all'aumento di occupazione di qualità, si tratta spesso di un occupazione non regolare, contratti part-time finti con lavoro effettivo di sessanta ore a settimana, lavoro nero e grigio con una serie di illeciti e abusi spesso subiti pur di lavorare".
"Gli stagionali sono esposti a ricatti e condizioni di lavoro al limite dello sfruttamento - sottolinea la segretaria Filcams Cgil - perciò è necessario avviare un profondo cambiamento, partendo dal rispetto dei turni di riposo, dal corretto inquadramento contrattuale, dal pagamento di straordinari, festivi e notturni. Tutto ciò significa semplicemente rispettare il contratto collettivo nazionale, che poi è anche garanzia di qualità del servizio turistico nel suo complesso".
(Unioneonline/v.l.)