Tim vola in Borsa, chiudendo in rialzo del 30,25%, nella prima seduta utile dopo la manifestazione di interesse non vincolante di Kkr per lanciare un’Opa (offerta pubblica di acquisto) al 100% sulla società di telecomunicazioni.

Piazza Affari dà fiducia al fondo americano, che avvierà una due diligence di quattro settimane e che aspetta di avere il "gradimento da parte dei soggetti istituzionali rilevanti", cioè l’ok del governo, per formalizzare l’offerta.

Al termine della seduta di ieri ciascuna azione ordinaria sono schizzate a 0,451 euro, mentre Kkr offre 0,505 euro.

Elementi di fiducia del mercato che però non bastano a Vivendi, primo azionista con il 23,75% a un prezzo di carico medio di un euro: "L'offerta di Kkr non riflette il reale valore di Tim, è insufficiente", fa sapere il gruppo francese.

Anche i sindacati si sono detti preoccupati per le sorti della società.

Intanto il gruppo di lavoro incaricato dal governo di occuparsi del dossier e composto dal ministro dell’Economia Daniele Franco, insieme al ministro dell’Innovazione e della transizione tecnologica Vittorio Colao e a quello dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, con il sottosegretario alla presidenza del consiglio Roberto Garofoli e da alcuni esperti potrebbe riunirsi già questa settimana. Il loro compito sarà quello di analizzare le carte e scegliere se utilizzare il “Golden Power”, una serie di norme che conferiscono agli Stati poteri speciali di intervento in caso di transazioni che riguardano i settori della sicurezza, della difesa nazionale, dell’energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni.

Confindustria ha apprezza la sensibilità dell’esecutivo sul tema: "Noi non entriamo, ovviamente, in nessun giudizio, essendo" Tim "un'azienda quotata, apprezziamo però la sensibilità con cui il governo sta tenendo in massima attenzione il dossier perché comunque parliamo di un settore strategico per il Paese", ha dichiarato il presidente Carlo Bonomi.

Ora la parola va al Consiglio di Amministrazione che si riunirà il 26 novembre, convocato su richiesta dei rappresentanti di Vivendi, che hanno chiesto di discutere non solo del caso, ma anche della governance e dello stato di deterioramento dei conti aziendali dopo il taglio del rating da parte di Standard & Poor's. 

(Unioneonline/F)

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