Il fondo Elliott "non è stato sorpreso dall'aver visto le dimissioni di otto membri del board affiliati a Vivendi. Incapace di avanzare argomentazioni meritevoli, il consiglio ha semplicemente abbandonato i propri posti per prendere tempo. Elliott considera questa azione cinica e egoista, in quanto ritarda la possibilità degli azionisti di Telecom Italia di esprimere i propri voti in occasione della prossima assemblea generale".

Con una nota il fondo americano - che ha acquistato il 6% delle azioni dell'azienda italiana delle telecomunicazioni all'inizio del mese di marzo - ha risposto alle dimissioni di ieri degli uomini della società francese, che in passato a tentato la scalata a Mediaset.

Una mossa che ha fatto decadere il board.

Vivendi e il fondo Usa avrebbero dovuto affrontarsi all'assemblea del prossimo 24 aprile, ma la mossa del gruppo francese ha rinviato le decisioni all'assemblea del 4 maggio, quando dovrà essere rinnovato il board.

"Questo è un altro esempio di come i diritti delle minoranze in Telecom Italia siano cancellati e della continua indifferenza alla migliore prassi di corporate governance", si legge ancora nel testo pubblicato dal fondo Usa.

"La storia degli investimenti di Elliott in Telecom Italia risale al 1999, molto prima che Vivendi diventasse azionista della società", conclude la nota.

(Unioneonline/F)

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