Programmare per definire un piano di prevenzione che eradichi i milioni di cavallette che da tre anni stanno divorando i campi della Valle del Tirso. 

Di questo si è discusso a Cagliari, durante l'incontro, convocato dopo le richieste di Coldiretti Nuoro Ogliastra con il supporto dei sindaci del territorio interessato dall'invasione delle locuste, con gli assessori regionali all'Agricoltura e all'Ambiente.

Al vertice hanno preso parte – oltre agli assessori regionali all'Agricoltura ed Ambiente, Gabriella Murgia e Gianni Lampis -, il direttore Generale di Laore Marcello Onorato, il presidente e direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra Leonardo Salis e Alessandro Serra e i primi cittadini di Bolotana Annalisa Motzo, Sedilo Salvatore Pes, Orani Antonio Fadda, Ottana Franco Saba e Noragugume Rita Zaru.

"Finalmente dopo tre anni si è discusso di mettere le basi per affrontare seriamente il problema delle cavallette - sottolinea il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra Leonardo Salis -, un fenomeno non più rinviabile che dal 2019 ad oggi ha causato diversi milioni di euro di danni alle aziende agricole. Nel tavolo regionale sono state portate e condivise le nostre richieste che sono da un parte quella di mettere in atto un programma di prevenzione, per arare le terre incolte, e dall'altra di integrare le risorse per ristorare i danni subiti dalle aziende agricole e liquidarle immediatamente".

Secondo Coldiretti Nuoro Ogliastra, infatti, "una nuova invasione di cavallette si previene, come ripetiamo da ormai tre anni - spiega il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra Alessandro Serra - arando i campi. Oltre ai cambiamenti climatici, le cavallette si sviluppano nei terreni incolti, conseguenza della crisi economica che pervade il mondo agricolo. Per questo chiediamo un contributo per gli agricoltori e per i Comuni per sostenere le spese necessarie per arare i campi privati e pubblici. Dall'altra però, come ugualmente abbiamo più volte denunciato, i 10 euro a ettaro stanziati lo scorso anno per ristorare i danni subiti dalle aziende agricole (e ancora non ricevuti) sono insufficienti. È fondamentale integrarli e soprattutto liquidarli subito, perché è da tre anni che oltre alle perdite, gli allevatori sostengono delle spese vive per il sostentamento dei propri animali rimasti senza pascolo per l'estate e foraggio per autunno e inverno".

Nell'incontro si è deciso di investire il tavolo fitosanitario dell'Assessorato all'Ambiente per fornire alla Giunta regionale gli indirizzi scientifici su cui basare un piano di eradicazione. 

(Unioneonline/F)

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