Una giornata di sciopero per dire no al taglio degli stipendi. La protesta è stata organizzata davanti alla sede cagliaritana di Laore dai lavoratori degli appalti di pulizie dell'Agenzia regionale, in agitazione dopo il cambio d'appalto arrivalo lo scorso agosto che ha taglliato orari e stipendi del 22%.

"Ma le mansioni sono rimaste le stesse - sottolinea Monica Porcedda della Fisascat Cisl - un'ingiustizia contro la quale abbiamo chiesto un incontro ai vertici di Laore, al datore di lavoro e al Prefetto senza avere risposta".

Le norme che regolano i cambi di appalto sono state rispettate, ma i sindacati fanno comunque appello ai doveri morali dell'amministrazione pubblica.

"Laore deve rendersi conto che sta agevolando la creazione di precariato - dice Nella Milazzo della Filcams Cgil - e sta assistendo senza muovere un dito alla riduzione del monte orario da 22 a 16 ore imposta a tante persone che ora faticano ad arrivare alla prima settimana del mese".

I rappresentanti dei lavoratori assicurano che la vertenza non interessa solo Laore. "Il settore degli appalti è una bomba pronta a esplodere in tutta la Sardegna - avverte Vincenzo Di Monte della Uitrasporti - ecco perché siamo pronti a una protesta su tutto il territorio regionale e ad attivarci fin da subito per il ripristino delle vecchie regole nella stipula del nuovo appalto".

Luca Mascia
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