Sardegna, salgono i prezzi e crollano i consumi: «E in estate sarà nuova stangata»
File sempre più lunghe alla mensa Caritas: «Nuovi poveri con lo stipendio, ma che non basta più»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L'unico modo di arrivare a fine mese è fare scelte drastiche. Pagare una bolletta o comprarsi un nuovo pantalone; fare la spesa per tutta la settimana o sostituire gli pneumatici all'auto, acquistare i libri di scuola ai figli o pianificare le vacanze estive. Piccoli e grandi sacrifici che sempre più famiglie nell'Isola devono affrontare davanti all'inesorabile aumento dei prezzi di fronte agli stessi stipendi percepiti anni fa.
Ed ecco che quasi senza accorgersene il ceto medio che poteva aspirare a una vita serena, addolcita da qualche sfizio lussuoso, si ritrova sull'orlo del baratro della povertà con la paura costante che qualche spesa inaspettata ogni mese possa spingerlo nel precipizio.
Gli ultimi dati Istat sono allarmanti. Le famiglie spendono di più per acquistare meno e la differenza si avverte anche rispetto all'anno scorso, periodo già di per sé critico per i bilanci domestici. E se tutto ciò non fosse sufficiente a comprendere la gravità della situazione economica attuale, ci ha pensato Confcommercio ad allargare i riflettori analizzando l'andamento dei consumi negli ultimi sei anni, andando a ritroso fino al 2019, ultimo anno dell'era pre-Covid. I risultati sono pesanti: negli ultimi sei anni le famiglie hanno rinunciato a quasi tutto. Dai ristoranti e locali, la cui domanda è crollata di oltre il 13%, all'abbigliamento (-22,6%), fino al disastro sui trasporti aerei (-38,1%). Si taglia persino sugli alimentari: quasi il 6% in meno rispetto al 2019, ma anche quasi il 3 tra l'anno scorso e quest'anno.
E se il salasso di inizio anno ha forse preso di sorpresa i sardi convinti che il peggio fosse passato, i prossimi mesi potrebbero essere anche peggio. «Ci attende la consueta stangata estiva», assicura Giuliano Frau, presidente regionale dell'Adoc. «Una fisiologica speculazione che ogni anno scatta a causa dell'invasione dei turisti a cui vengono proposti prezzi più alti. E a pagarne le spese indirette sono i sardi che vivono nell'Isola tutto l'anno e subiscono passivamente i rincari».
E cresce ogni giorno, nel frattempo, la coda alla mensa Caritas di Cagliari. «È un momento in cui la crisi morde sul versante in primo luogo abitativo, trovare casa è il dramma di tanti. Contemporaneamente ci troviamo davanti alle crescenti richieste di nuovi poveri e di chi, pur avendo uno stipendio, non riesce più a far fronte agli impegni finanziari o a pagare le bollette», spiega don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana.
I servizi completi di Luca Mascia e Sara Marci su L’Unione Sarda in edicola e sull’app