Sono 1,5 i miliardi di euro che saranno messi a disposizione delle piccole e medie imprese sarde per ammodernare i propri macchinari, diventare più digital e non restare fuori da uno dei principali trend della manifattura mondiale, l’Industria 4.0.

Proprio per non perdere quest’ulteriore treno – “digitale” si intende – Confindustria-Piccola Industria e Intesa Sanpaolo hanno siglato una partnership nell’ambito del piano “Progettare il futuro”, che prevede un investimento su tutto il territorio nazionale di 90 milioni di euro. Anche se la Sardegna ne beneficerà solo per una piccola parte, la cifra resta importante e sarà erogata alle aziende dell’Isola nell’arco di un triennio.

SI SCRIVE INDUSTRY 4.0, SI LEGGE PRODUZIONE INTELLIGENTE – Cosa intendiamo quando parliamo di Industry 4.0? Si tratta di una vera e propria rivoluzione industriale, la quarta (dopo quella settecentesca delle macchine a vapore, quella di fine Ottocento, che ha portato alla nascita della catena di montaggio, e quella iniziata negli anni ’60 del secolo scorso legata all’informatica), che è destinata a cambiare il modo di produrre, sfruttando le ultime innovazioni dell’automazione, della cibernetica, della robotica, della realtà aumentata e del cosiddetto “Internet delle Cose”. Per primi ci hanno puntato i governi tedesco e americano, che a partire dal 2011 hanno approvato progetti ad hoc per supportare gli imprenditori sulla strada della “digitalizzazione” della manifattura.

Con un ritardo di cinque anni, anche l’Italia ha approvato un suo Piano nazionale Industria 4.0, con cui il ministero dello Sviluppo economico ha previsto un pacchetto di misure per stimolare gli investimenti delle imprese nell’ambito dell’innovazione, affinché restino al passo dei grandi cambiamenti globali. Attraverso incentivi fiscali, come super e iperammortamenti e la rimodulazione del credito d’imposta per le spese in Ricerca&Sviluppo, il piano si propone di mobilitare oltre 50 miliardi di euro tra finanziamenti pubblici e privati.

GLI INVESTIMENTI DEI PRIVATI NELL’ISOLA – E proprio nell’alveo di una maggiore competitività delle imprese italiane e sarde è nata la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Confindustria-Piccola Industria, la quale offre alle imprese con sede nell’Isola un plafond complessivo di 1,5 miliardi di euro.

L’accordo si basa su quattro linee di azione: Ecosistemi di imprese e integrazione di business; Finanza per la crescita; Capitale umano; Nuova imprenditorialità.

Per le piccole realtà imprenditoriali dell’Isola significa soprattutto un’opportunità per svecchiare il proprio “hardware” (i macchinari destinati alla produzione) e cambiare mentalità, aprendosi alla logica di una fabbrica fatta di oggetti in perenne connessione gli uni con gli altri. Con la consapevolezza che la trasformazione digitale può rappresentare un volano per la crescita anche delle aziende più piccole.

Alessandra Favazzo
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