Domenica delle Palme con gli operai di San Gavino per Christian Solinas. Il presidente della Regione, invitato dal sindaco Carlo Tomasi, ha incontrato prima gli amministratori locali, poi gli operai della fonderia, che sono in assemblea permanente in attesa dell’esito del vertice “decisivo” di domani a Roma, quando al ministero delle Imprese e del Made in Italy arriveranno dalla Svizzera i vertici della Glencore per il tavolo sulla vertenza convocato dalla sottosegretaria Fausta Bergamotto.

Solinas ha ascoltato i racconti degli operai (molti di loro sono giovani padri di famiglia), che hanno espresso tutta la loro preoccupazione per il loro futuro e quello delle loro famiglie.

Momenti di grande commozione per il governatore sardo, che ha assicurato: «Sono con voi, non vi lascerò soli in questa lotta per difendere il lavoro e il futuro di un comparto strategico per la Sardegna e l’Italia intera».

«Non vi abbandoneremo e non ci rassegniamo alla cessazione delle produzioni in un polo strategico, il fabbisogno italiano di 350mila tonnellate annue di zinco richiede che le attività proseguano, così come per il piombo. San Gavino, inoltre, è leader nella lavorazione di oro e argento».

L’attenzione, insomma, resta altissima: «Con voi – ha detto Solinas ai lavoratori – c’è l’intera Sardegna».

Quello di lunedì a Roma «sarà davvero l’incontro decisivo perché la parte pubblica, Stato e Regione, chiederà a Glencore di fare chiarezza una volta per tutte sulle sue intenzioni sugli stabilimenti di Portovesme e San Gavino».

«Oggi – ricorda il governatore – l’energia costa meno e la prospettiva è quella di una stabilizzazione del prezzo verso il basso, e nonostante questo l’azienda non ha rivisto la propria posizione e continua a non voler riavviare gli impianti».

Insomma, «le condizioni sono oggettivamente favorevoli per la ripresa delle produzioni, le stesse che sono state accettate da altre realtà industriali energivore. Con i dati ora disponibili e la conferma del credito d’imposta per i prossimi tre mesi, appare sempre più chiaro che il problema non è il costo dell’energia, pertanto la società ha il dovere di fare chiarezza. Constatiamo con rammarico come non sia emersa una posizione chiara sul futuro degli impianti».

Qualunque sia la decisione della Glencore, ribadisce Solinas, «Regione e Governo troveranno soluzioni a garanzia dei lavoratori, che in questo difficile momento hanno dato prova e lezione di un grande senso di responsabilità».

(Unioneonline/L)

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