Parte la corsa agli sconti anche in Sardegna.

Nell'Isola si stima che i saldi interessino il 75% delle famiglie, con una spesa media prevista più bassa rispetto a quella del resto d'Italia: 290 euro contro 324.

"Primo perché il reddito familiare sardo - dice Nando Faedda, presidente Confcommercio Sardegna - è inferiore rispetto al reddito familiare nazionale. Poi noi abbiamo una popolazione che è piuttosto avanti negli anni. Il saldo è più appetibile per i giovani".

Secondo un'indagine nazionale sugli acquisti realizzata da Confcommercio Imprese per l'Italia in collaborazione con Format Research, rimane stabile la percentuale di chi farà acquisti durante il periodo dei saldi (61,8%) e sono soprattutto le donne, tra i 35 e i 44 anni e residenti al Sud, a rappresentare l'identikit del consumatore-tipo che approfitterà degli sconti per rinnovare il proprio guardaroba.

Tra i prodotti più gettonati, ci sono i capi di abbigliamento (95,9%), calzature (82%), accessori (37%) e biancheria intima (30%). I negozi di fiducia o abituali si confermano il canale di acquisto preferito (56,1%) ma continua a crescere il web a cui ricorre il 21,3% dei consumatori (+2,4% rispetto al 2019), percentuale che sale al 44% per gli acquisti dei prodotti di moda.

L'invito da parte di Confcommercio Sardegna è di non lasciarsi prendere dagli sconti online ma di fare acquisti nei negozi fisici: "Aiutiamo il territorio, facciamo economia circolare, cerchiamo di comprare in Sardegna se vogliamo che questa regione sia più prospera di quello che è effettivamente oggi".

(Unioneonline/D)
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