Arriva il Natale, e sarà un salasso per i sardi imbandire la tavola per i giorni di festa. Tutto costa sempre di più, anche beni essenziali come pasta, olio, riso, farina e pane.

A lanciare l’allarme sui rincari è Adiconsum Cagliari, che ha analizzato i dati Istat ed effettuato rilevazioni presso i supermercati e i mercati locali.

Un breve elenco: per frutta e verdura fresche si spende il 5,7% in più rispetto a un anno fa, per la frutta secca addirittura il 32%. E ancora: +15% per le arselle, in pasticceria rincari superiori al 30% rispetto al 2023, più contenuti invece quelli su panettone e pandoro (rispettivamente +5,4 e +4%).

Beni primari - avverte l'associazione - come pasta, olio, riso, farina e pane hanno registrato un aumento complessivo dell'84% nell’ultimo decennio. Prezzi dunque quasi raddoppiati, e con gli stipendi che restano al palo il potere d’acquisto dei consumatori diminuisce.

A causare i rincari sono gli incrementi all’ingrosso che si ripercuotono sui consumatori. Alcuni esempi: la farina da 37 a 69 euro al quintale (+86%), il burro da 5,8 a 10 euro al chilo (+72%), il cioccolato da 25 a 35 euro al chilo (+40%), lo zucchero da 0,95 a 1,30 euro (+37%). E cenare fuori non è la soluzione, costa il 4,4% in più in media rispetto a un anno fa.

«I rincari di quest'anno - sottolinea Simone Girau, presidente di Adiconsum Cagliari - stanno colpendo duramente le famiglie cagliaritane, che rischiano di trovarsi a fare sacrifici anche sulle tradizioni natalizie. Invitiamo tutti i consumatori a pianificare gli acquisti e a preferire i mercati locali per prodotti freschi e a prezzi competitivi».

(Unioneonline)

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