Un nuovo esercito di poveri è pronto a bussare alle porte di Inps e patronati dell'Isola. Disoccupati e studenti universitari, ex cassaintegrati o lavoratori tagliati fuori dai ristori hanno trovato nell'ultima tornata del Reddito di emergenza un'occasione imperdibile per incassare qualche centinaio di euro per le prossime tre mensilità. I numeri pubblicati dall'Istituto previdenziale lo confermano: dal 7 aprile (primo giorno utile per richiedere il sussidio per i mesi di marzo, aprile e maggio) sono stati ben 160mila i cittadini italiani che hanno fatto domanda.

Numeri

Nell'Isola i numeri non sono stati ancora ufficializzati, ma le stime iniziali hanno contato in soli due giorni almeno 4mila aspiranti beneficiari. Cifra che fa presagire un assalto nelle prossime settimane (il termine ultimo per inoltrare le richieste è stato fissato al 28 aprile), rese ancora più dure dalla zona rossa in vigore da domani su tutto il territorio regionale.

La disperazione questa volta potrebbe comunque essere più forte di tutto e tutti, considerato che da giugno dell'anno passato allo scorso febbraio le domande di reddito di emergenza inoltrate dalla Sardegna durante la precedente finestra di pagamenti avevano toccato quota 32.500. Obiettivo che a questo ritmo potrebbe essere idealmente raggiunto in poco più di una settimana.

Aspettative

Insomma, il boom è quasi certo, anche alla luce dell'allargamento della platea dei richiedenti: «Tra i potenziali beneficiari rientreranno anche coloro che non hanno ricevuto più i sussidi di disoccupazione Naspi e DisColl dal primo luglio 2020 al 28 febbraio 2021 e hanno un Isee in corso di validità, ordinario o corrente, non superiore a 30mila euro - spiega Paolo Matta, direttore regionale dei patronati Inca Cgil -, ma anche i nuclei familiari in condizione di difficoltà economica».

Il successo del reddito di emergenza sorprende anche per questo: tra i paletti fondamentali che lo rendono inaccessibile c'è infatti l'incompatibilità con indennità Covid già percepite, reddito o pensione di cittadinanza e altri sussidi simili.

Previsioni

Ecco perché le grandi manovre di patronati e Inps sono da tempo in corso con l'obiettivo di poter gestire una possibile ondata di utenti. «A queste ultime tre mensilità ambiranno sicuramente molti cittadini che si sono ritrovati all'improvviso senza entrate - conferma Matta - lavoratori finiti per qualche mese in cassa integrazione l'anno scorso e ora senza più sussidi. Tuttavia, il perdurare della crisi e della pandemia farà emergere migliaia di nuove situazioni che prima non approfittavano delle integrazioni al reddito, arrivate però ora allo stremo. Un ulteriore problema lo riserverà inoltre il nuovo lockdown. Con il divieto degli spostamenti sarà infatti più complesso assistere i cittadini alla presentazione delle domande, motivo per il quale sono stati intensificati anche i servizi da remoto».

Luca Mascia

© Riproduzione riservata