La marcia su Cagliari prevista per questa mattina è stata annullata in seguito alle rassicurazioni della Regione, ma gli operai della Portovesme restano sul piede di guerra e si sono riuniti in assemblea davanti ai cancelli della fabbrica.

Obiettivo, scongiurare i piani della Glencore che vuole fermare la produzione del piombo negli impianti di San Gavino e Portovesme, mandando in cassa integrazione altri 200 lavoratori, che si aggiungerebbero ai 300 già in cig da un anno per lo stop alla linea dello zinco.

Anche i sindaci del territorio sono sul piede di guerra, come dimostra l’assemblea che si è svolta ieri nella fabbrica con i sindacati: “Non è accettabile nessuna riconversione se lo stabilimento non mantiene le buste paga che hanno sempre garantito il pane a 1.500 persone. Questa fabbrica l’abbiamo sostenuta tutti, anche quando qualcuno fece una battaglia contro i fumi d’acciaieria dell’impianto Weltz: mettemmo a disposizione le nostre terre per la discarica, ma deve essere chiaro a tutti che non accetteremo lo stop delle altre linee produttive tenendoci soltanto i rifiuti”, tuona il sindaco di Iglesias Mauro Usai.

Non ci stiamo a rassegnarci all’ennesima chiusura – ha rincarato il sindaco di San Gavino, Carlo Tomasi –, quest’anno avremmo dovuto festeggiare i 90 anni della fonderia e invece la ricorrenza arriva nel modo più drammatico. Da noi non c’è famiglia che non abbia un parente che lavori in fonderia: la lotta va fatta per chi teme di non sapere più di che vivere”. 

“Congelare le decisioni annunciate, lo stabilimento resti in marcia, la transizione e i rischi d’impresa non possono essere solo sulla pelle dei lavoratori”, afferma il sindaco di Portoscuso Ignazio Atzori.

Presenti anche i sindaci di Giba, Nuxis, Las Plassas, Carbonia, Gonnesa.

I sindacati ieri sono stati anche a Villa Devoto, dove hanno incontrato il presidente Solinas e l’assessore all’Industria Anita Pili. Hanno chiesto il rinnovo della cig attivata a fine 2021 per oltre 300 operai e il blocco del piano di fermata della produzione del piombo, che ne lascerebbe a casa altri 200.

La Regione convocherà nell’immediato la proprietà Glencore e l’ad Davide Garofalo: di fronte a questi impegni i sindacati hanno deciso di annullare la manifestazione di oggi, che prevedeva una marcia su Cagliari con presidio a Villa Devoto, convocando un'assemblea generale degli operai ai cancelli della fabbrica.

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