Per il raddoppio della linea ferroviaria tra Decimomannu e Villamassargia, un’opera attesa da decenni che potrebbe contribuire allo sviluppo del Sulcis, l’Ue ha stanziato 130 milioni di euro. Altri 50 milioni per la riduzione delle perdite idriche, che nelle reti dell’Isola si aggirano stabilmente intorno al 50% (con picchi del 63% a Sassari). L’obiettivo del Pnrr – piano nazionale di ripresa e resilienza – è quello di avvicinare l’Isola al resto d’Europa, con il finanziamento di 4.743 progetti. Ma gran parte dei cantieri è in ritardo, e tanti non sono neppure iniziati.

Lo scenario

Certo, non è che le altre regioni d’Italia stiano correndo. «Alcuni interventi da qui al 30 giugno 2026», cioè la scadenza prevista, «non possono essere realizzati, ed è scientifico che sia così, dobbiamo dirlo con chiarezza e non aspettare il 2025 per aprire il dibattito su di chi sia la colpa», ha spiegato il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto. 

Martedì il faccia a faccia tra il ministro e il governatore sardo Christian Solinas, nell’ambito degli incontri che sta tenendo fitto con le Regioni proprio sul Pnrr per integrare alcuni aspetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Alcuni dei progetti di Rfi per l’ammodernamento della rete ferroviaria sarda – che in diversi tratti è molto simile a quella di fine ‘800 – sono ancora fermi. Eppure a leggere il cronoprogramma dovrebbero essere già a buon punto. Secondo l’osservatorio sul Pnrr della Fondazione Openpolis il raddoppio della linea tra Decimomannu e Villamassargia dovrebbe essere completato al 50%. Invece i lavori non sono ancora iniziati. Lo stesso vale per il collegamento ferroviario tra Olbia e l’aeroporto Costa Smeralda.

L’allarme

Il traguardo è ancora lontano. Gli unici appalti più o meno in linea con i tempi previsti sono quelli dell’adeguamento tecnologico della linea ferroviaria (al 50%, ma dovrebbero essere al 60%). «Ad onor del vero si è fatto molto, ma tutti questi lavori ad oggi non hanno consentito di velocizzare ed abbattere i tempi di percorrenza», afferma Arnaldo Boeddu segretario regionale della Filt Cgil, «in generale, per non rischiare di perdere le risorse finanziarie e buttare al vento un’occasione unica, serve la convocazione urgente di un tavolo in cui siano presenti le parti sociali».

Il cronoprogramma

Passiamo ad Abbanoa Abbanoa. Con i fondi del Pnrr verranno finanziati i lavori per ridurre le dispersioni idriche nei 15 Comuni con le reti più malandate.

Anche in questo caso secondo Openpolis il cammino è ancora da iniziare, eppure il cronoprogramma dice che dovrebbe arrivare al 50% entro la fine del 2023. 

L’elenco

Alle infrastrutture è stata dedicata la fetta più consistente (1,3 miliardi) dei circa 3,6 miliardi di finanziamenti del Pnrr. Un’altra voce importante è quella della digitalizzazione (610 milioni), poi la scuola (565 milioni), la transizione ecologica (551 milioni) e la salute (263 milioni). I soldi ci sono, non resta che realizzare i progetti.

Tutti i dettagli nell’articolo di Michele Ruffi su L’Unione Sarda in edicola e sull’app

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