L'Italia e la Sardegna escono indenni dalla revisione della lista dei prodotti soggetti a dazi che gli Stati Uniti avevano emanato lo scorso ottobre.

Non risultano colpiti nuovi prodotti tra le principali eccellenze italiane, se non con il dazio del 25% già stabilito a ottobre su Parmigiano Reggiano, Grana Padano, aperitivi, liquori e salumi.

È una buona notizia soprattutto per l'Isola: già a ottobre non era stato inserito nella black list il pecorino romano da grattugia, mentre il dazio del 25% è stato applicato sul pecorino da tavola, percentuale minima del romano esportato negli States. Nulla cambia con le nuove direttive.

"Sono stati colpiti altri Paesi ma non il nostro - scrive in una nota il ministro degli Esteri Luigi Di Maio -. Sono salvi i vini, l'olio d'oliva e gli altri prodotti italiani che rischiavano dazi fino al 100%. La nostra azione diplomatica e la nostra amicizia con gli Stati Uniti hanno scongiurato il peggio per le nostre aziende. Così difendiamo il Made in Italy, così difendiamo i prodotti della nostra terra, orgoglio della nazione".

"Una buona notizia per tutto il settore - commenta Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia -. Un mercato necessario, strategico e non sostituibile per il nostro export".

Stando agli ultimi dati Istat appena diffusi, il mercato dell'export italiano negli Usa vale 4,5 miliardi di euro e si posiziona al primo posto nei mercati extraeuropei con un tasso di crescita a due cifre, che ha visto aumentare nel 2019 le nostre esportazioni verso gli Usa del + 11,1% rispetto al 2018.

Un dato eccellente che sempre stando ai dati Istat rispecchia l'ottima perfomance dell'export di settore in generale: +8,0% dicembre 2019 sullo stesso mese del 2018, con un consuntivo sui 12 mesi a +6,6%, superando il +6,0% che era stato previsto, per un totale di 35,4 miliardi, rispetto ai 35,2 previsti.

COLDIRETTI: "SCAMPATO PERICOLO" - "Si tratta di un vero scampato pericolo – il commento del presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu –, adesso non perdiamoci con inutili incontri o proposte astruse, sia riconosciuta la giusta remunerazione del latte ai pastori, visto che tolto l’unico neo al quale qualcuno si arrampicava, l'annata è più che positiva perché il prezzo del Pecorino continua a salire, non ci sono giacenze, poca produzione lo scorso anno e il principale mercato, quello Usa appunto, tira alla grande".

"Dedichiamoci a gestire il ruolo del formaggio ovino nel mercato così eviteremo le crisi e investiremo di più sul pecorino da tavola – ha dichiarato invece il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba –. È tempo di finirla con la politica dell’autolesionismo, dove sembra che cerchiamo di farci del male a tutti i costi Il mercato sta andando bene ma nessuno ne parla, anzi facciamo trapelare il contrario dando dei messaggi deleteri al mercato”.

(Unioneonline/D)
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