Braccio di ferro tra governo e sindacati sulle pensione, in vista della Manovra.

Si va infatti verso il ritorno di Opzione donna e l'ampliamento dell'Ape social, ma tra l’esecutivo e le sigle non c'è intesa sul meccanismo che andrà a sostituire la Quota 100 introdotta dal governo Conte I targato Lega-Cinque stelle. Un clima che viene definito “teso”, al punto che il confronto tra il premier Mario Draghi e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil è stato sospeso. Il premier, infatti, dopo due ore di riunione ha lasciato il tavolo ai ministri Franco, Orlando e Brunetta. Se ne riparlerà mercoledì. 

In particolare, i sindacati vorrebbero una riforma che consenta di superare la legge Fornero. Il governo resta invece sulla proposta di un meccanismo graduale di ritorno alla legge ordinaria: si discute di "aspetti specifici". Il meccanismo di partenza, con Quota 102 e Quota 104 per l'esecutivo può cambiare di poco.

E po c’è la Lega, che propone una mega-uscita a 63 o 64 anni nel 2022, per rinviare un intervento più complessivo al prossimo governo.

Draghi nei prossimi potrebbe avere un nuovo confronto con il leader della Lega Matteo Salvini e incontrare anche il leader M5s Giuseppe Conte.

Rischiano di saltare anche altre due misure simbolo del Conte I, sponda 5 Stelle. Ovvero, il Reddito di cittadinanza, su cui c'è un'intesa per la proroga con alcune modifiche, e il cashback, che invece sembra destinato a saltare.

(Unioneonline/l.f.)

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