Per andare in pensione con "quota 100" tra età e contributi, come previsto dal contratto di governo firmato da Lega e Movimento 5 Stelle "ci sarebbe un costo di 15 miliardi per il primo anno e di un massimo di 20 miliardi annui per gli anni successivi".

Il debito implicito sarebbe di 120 miliardi di euro.

Lo ha detto il presidente dell'Inps, Tito Boeri, che ieri in un convegno a Roma è intervenuto sulla misura, su cui concordano Luigi Di Maio e Matteo Salvini, e che potrebbe essere approvata da un governo gialloverde.

Secondo l'economista, "sul contratto di governo c'è una cifra diversa, 5 miliardi. Per arrivare a questa cifra ci sarebbe bisogno di inserire finestre che impongano un ritardo di 15 mesi".

Di fatto quindi con questa quota superiore a 101 si potrebbero "ridurre i costi a 7 miliardi per il primo anno e a 13 miliardi a regime".

Si potrebbe poi, ha spiegato Boeri, inserire una previsione secondo la quale potrebbero non essere considerati per il calcolo degli anni dei contributi quelli figurativi o i riscatti.

"Bisognerebbe essere molto espliciti, avere l'onestà intellettuale di dire cosa vogliono fare e che cosa c'è e cosa non c'è esattamente in quota 100", ha concluso Boeri.

(Unioneonline/F)

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