Più di 1600 imprese dolciarie e 1.200 addetti al lavoro in Sardegna per preparare, confezionare e vendere i dolci che verranno serviti in tavola a Pasqua e Pasquetta.

A fornire la fotografia del comparto è Confartigianato Sardegna.

«I sardi si preparano a una Pasqua senza più nemmeno il ricordo delle restrizioni acquistando i prodotti della tradizione, all’insegna della bontà e genuinità», sottolinea Marco Rau, delegato
Alimentazione Confartigianato Sardegna, aggiungendo: «Tra colombe, uova e dolci tipici, c’è chi da tempo ha provveduto a comprare e ordinare, e c’è chi lo farà all’ultimo in una delle 421 pasticcerie artigianali sparse in ogni angolo della Sardegna».

Poi i numeri: «In questa vera prima festività post Covid, in Sardegna i produttori di dolci impegnati sono 1.122, di cui 947 artigiani, mentre i pasticceri interessati sono 555, di cui 421 artigiani. La somma di queste voci porta a 1.677 le realtà imprenditoriali della pasticceria e della produzione di dolci, di cui 1.367 artigianali, l’81,5% di tutte le attività».

«Anche quest’anno a farla da padrone sono i dolci più tradizionali, quindi colombe e uova – prosegue Rau – e c’è un ritorno ai dolci più tradizionali: colomba con canditi e uova al cioccolato i più richiesti. Nelle vendite il rapporto con il Natale è di 1 a 10 ma le persone si organizzano all’ultimo. Rispetto al periodo delle Festività di dicembre c’è una minore varietà di dolci anche se per i più golosi le pasticcerie sarde preparano la pastiera, la colomba al cioccolato o altri dolci non tipici dell’Isola».

«Rispetto al passato – riprende il delegato per l’alimentazione di Confartigianato Sardegna - si assiste a una richiesta last minute: molti ordini stanno arrivando in questi ultimi giorni. Ma i laboratori sono attrezzati per soddisfare gli ordini così come sono in grado di effettuare consegne a domicilio, servizio sempre più richiesto dai clienti, stavolta non per le restrizioni legate alla pandemia ma per abitudine entrata nella vita quotidiana».

«Quel che è certo comunque, nonostante tutto, – conclude Rau – è che le imprese vanno avanti e i consumatori, anche in tempi non facili come quelli che stiamo vivendo, continuano a scegliere convintamente la qualità e il saper fare artigiani».

(Unioneonline/l.f.)

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