I maggiori paesi produttori di petrolio hanno raggiunto un’intesa per l'aumento della produzione.

L'accordo all'Opec+ ha messo fine a due settimane di scontro fra gli Emirati Arabi Uniti e l'Arabia Saudita e potrà sanare le possibili tensioni sui mercati per le forniture in seguito all'allentamento delle restrizioni per la pandemia.

Il cartello dei Paesi produttori ha deciso di incrementare la produzione di 400mila barili al giorno dal mese di agosto, venendo incontro, almeno in parte, alle richieste di Abu Dhabi. La quota di produzione degli Emirati cresce infatti a 3,5 milioni di barili al giorno, meno dei 3,8 milioni richiesti ma più degli iniziali 3,17 milioni previsti.

Proprio su questo si era aperto lo scontro. Abu Dhabi aveva infatti bocciato il limite alla sua produzione e la bocciatura aveva provocato frizioni con Riyad, che di fatto guida il cartello, facendo schizzare i prezzi del petrolio ai massimi da sei anni.

Dopo due settimane di trattative, si è giunti a un’intesa, che scongiura i timori per una nuova fiammata delle quotazioni del greggio e dell'inflazione.

"Quello che ci lega va al di là di quello che si può immaginare", ha commentato il ministro del petrolio dell'Arabia Saudita, il principe Abdulaziz bin Salman.

"Gli Emirati Arabi Uniti sono impegnati e lavoreranno sempre" con l'Opec+, ha assicurato il ministro dell'energia degli Emirati Suhail Al-Mazrouei.

(Unioneonline/F)

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