Buone notizie per il mercato del lavoro nella “vecchia” provincia di Nuoro (che comprende anche l'Ogliastra), con 34mila imprese iscritte alla Camera di Commercio ed evidenti segnali di ripresa.

Questa la fotografia scattata dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal1 mediante indagini mensili sulle aziende attraverso la tecnica di rilevazione Computer Assisted Web Interviewing: la somministrazione di un questionario incentrato sui profili professionali e sui livelli di istruzione richiesti dalle imprese.

È emerso che sono circa 600 le assunzioni programmate dalle aziende del territorio nel mese di gennaio 2022, e saliranno a 1.630 nel periodo gennaio-marzo. Rispetto a gennaio del 2020 si tratta di 150 ingressi in più nel mondo del lavoro e + 460 in confronto al trimestre gennaio-marzo 2021.

"Nonostante le notevoli difficoltà del periodo pandemico che si sovrappongono ai deficit strutturali della nostra provincia - ha spiegato il presidente della Camera di commercio di Nuoro, Agostino Cicalò -, il tessuto imprenditoriale del Nuorese e dell'Ogliastra continua a dare segnali di resilienza, dichiarando la propria volontà ad assumere nuovi lavoratori. Le aziende meritano un'attenzione e un sostegno mirato, da parte degli enti regionali e governativi, che consentano di superare la fase pandemica. Il sostegno non deve essere solo economico-finanziario, diretto alle imprese, ma anche e soprattutto infrastrutturale: quest'area della Sardegna da troppo tempo subisce una forte penalizzazione sui servizi di trasporto, su quelli sanitari e culturali. Senza questi assi fondamentali, neanche i sostegni economici possono produrre effetti positivi sullo sviluppo delle oltre 34mila imprese della circoscrizione".

Le nuove realtà iscritte nel gennaio 2022 sono 580. Tra queste 360 appartengono al settore servizi e 220 al settore industria. Sono alla ricerca di personale soprattutto le imprese delle costruzioni, con 120 addetti in entrata, seguite da quelle attive nel comparto del commercio, con 90 addetti. Poi ci sono servizi alle persone con 70 addetti richiesti, le industrie alimentari, delle bevande e del tabacco con altri 70 addetti e altri 70 addetti richiedono i servizi di alloggio, ristorazione e servizi turistici.

"La filiera turistica provinciale riporta una timida controtendenza rispetto all'andamento nazionale dove la nuova ondata pandemica fa prevedere un calo del 14,6% nell'attivazione dei contratti rispetto a dicembre", ha concluso Cicalò. 

(Unioneonline/F)

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