La Nobento, azienda leader nella realizzazione degli infissi, ha fatto richiesta di cassa integrazione straordinaria per 24 mesi al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e quest’ultimo ha aggiornato la seduta al 4 di settembre.

Nel frattempo, riferiscono dalla Cgil, un delegato sindacale sarebbe stato licenziato, «compiendo un atto violento, grave e intimidatorio, oltre che a nostro avviso illegittimo, che nelle sedi giudiziarie troverà giustizia e la corretta sede di confronto», scrivono in una nota il segretario generale della provincia di Sassari Massimiliano Muretti e Giovanni Doppiu, coordinatore Fiom Cgil Nord Sardegna.

«La prima richiesta di cassa integrazione straordinaria, avanzata formalmente dalla Nobento il 1 agosto 2023, ha visto il respingimento da parte del Ministero del Lavoro proprio a causa dell’incapacità aziendale di portare avanti un confronto con le parti sociali», ricorda la forza sindacale. «Oggi, 28 agosto, al tavolo con il Ministero del Lavoro, l’azienda ha confermato il solito atteggiamento: da una parte dichiara la disponibilità al dialogo e al confronto, di fatto mai praticato, dall'altra comunica che la CIGS sarà richiesta a partire dalla fine del mese di settembre, non più per 12 mesi ma bensì per 24 e che, allo scopo di rispondere ai requisiti previsti per la concessione della stessa la ristrutturazione delle linee di produzione riguarderà non solo le linee 1 e 2 a anche la 3 e la 4, precisando altresì che non ci sono possibilità per individuare altri strumenti di gestione», prosegue il documento.

«Siamo davanti a una vera e propria tempesta sociale e del lavoro che si sta abbattendo su un territorio che mai ha visto un’azienda arrivare, in tempi così brevi, a oltre 300 dipendenti, e che mai ha conosciuto l’impatto di una cassa integrazione straordinaria che, sembra destinata a trasformarsi in una crisi definitiva e quindi senza possibilità di ripresa a danno dell’intero territorio e di oltre 300 famiglie», avvertono i due rappresentanti sindacali della Cgil.


 

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