Anche l'occhio vuole la sua parte, pure quando si tratta di vino. La confezione, l'etichetta e il nome contribuiscono ad attirare consumatori. E forse era inevitabile che a New York il nuovo prodotto delle Cantine Chessa facesse centro. Già il nome è evocativo: "C'era una volta" che tradotto diventa "Once upon a time". Il nuovo vino sardo è stato premiato a New York con il Silver Award 2020, all'annuale concorso internazionale MUSE Design Award.

Riconoscimento prestigioso da parte di un concorso che è stato creato dall'International Awards Associate (IAA) di New York, per coltivare e promuovere le "muse" progettuali che spingono l'evoluzione del design ad un livello superiore. Il premio va a designer e creativi in varie discipline, dall'architettura al design d'interni, dal graphic design alla moda. Ogni anno un panel di esperti internazionali composto da più di 130 professionisti (direttori di agenzie, creativi, designer, architetti e altri) giudica più di 15.000 lavori provenienti da tutto il mondo e sceglie i migliori attribuendo loro la statuetta MUSE: platino, oro e argento.

Anche quest'anno, come fu nella scorsa edizione con le etichette dei vini Kannu Na'Um della Cantina Ogliastra, l'agenzia sarda Redfish Adv si è aggiudicata il Silver Award per il progetto di packaging design del vino C'era Una Volta delle Cantine Chessa di Usini.

Il lavoro del direttore creativo dell'agenzia e designer Giovanni Murgia, ha conquistato la giuria per la capacità di creare, attraverso l'illustrazione dell'etichetta realizzata dall'artista Sara Pilloni di Alghero, un mondo magico e onirico che trasporta chi la guarda all'interno di un viaggio suggestivo. Giovanni Murgia spiega: "L'idea del concept del vino C'era Una Volta racconta nella semplicità dell'iperbole favolistica la storia della nascita di questo vino e quella di chi lo ha prodotto. Lo stile scelto è volutamente favolistico, un po' per dare un tocco magico ad un vino che si discosta molto dallo stile classico degli altri prodotti dell'azienda, ma anche per sottolineare la sua natura altamente espressiva e onirica. Un vino nato da un sogno, che diventa desiderio e, quindi, prodotto".
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