In Sardegna sono oltre 3mila le aziende attive nel settore dell'autoriparazione, che aggiustano ed effettuano la manutenzione di oltre un milione di veicoli. Oltre l'82% di queste - ovvero 2.513 realtà - sono imprese artigiane.

Lo rivela il dossier sull’autoriparazione, realizzato dall’Osservatorio per le Micro e Piccole Imprese di Confartigianato Imprese Sardegna su dati UnionCamere-Infocamere e Annuario Statistico ACI 2017.

L’analisi sottolinea che nell'Isola il comparto sta vivendo una profonda crisi: per l’ottavo anno consecutivo, infatti, il bilancio tra aperture e chiusure (2017 su 2016) è negativo, con un saldo finale di -11 imprese attive.

Nel dettaglio, nell’ultimo anno la provincia di Oristano ha perso il 2,8% delle imprese artigiane (-6 aziende), seguita da Sassari con -1,3% (-11), da Nuoro con -0,4% (-2) e da Cagliari con –0,2% (-2). Percentuali peggiori rispetto alla media nazionale, in cui il decremento è stato dell’1%.

Secondo Confartigianato Sardegna, le cause sono da ricercare nell’abusivismo e nella concorrenza sleale, oltre che nella situazione economica complessiva, che ha provocato la mancanza di liquidità delle famiglie.

Sembra infatti che i sardi abbiano deciso di risparmiare sulla manutenzione della propria auto, correndo così gravi rischi per la loro sicurezza sulle strade.

"Dai nostri artigiani riceviamo, sempre più spesso, segnalazioni di autovetture in condizioni critiche causa la scarsa manutenzione – afferma Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – anche se sono formalmente in regola grazie alle revisioni, il loro stato d’uso è preoccupante".

Inoltre, gli autoriparatori, sempre più frequentemente, ricevono richieste di riparazioni al ribasso da clienti che forniscono loro anche i pezzi di ricambio, alterando, in maniera significativa, il tradizionale rapporto tra automobilista e autofficina.

"I veri professionisti dell’autoriparazione non stanno accettando queste condizioni – conclude il presidente dell'associazione di categoria sarda – e si rifiutano di eseguire riparazioni contrarie alle specifiche prescrizioni tecniche di settore o che compromettano le condizioni minime di sicurezza attiva del veicolo".

(Redazione Online/F)
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