Il potere d'acquisto delle famiglie italiane, cioè il reddito reale, nel terzo trimestre 2016 è aumentato dello 0,1% sul periodo precedente e dell'1,8% su base annua. Lo rileva l'Istat, che registra in termini tendenziali (vale a dire rispetto al terzo trimestre 2015) un incremento del reddito disponibile pari all’1,9%.

Peggiora invece il rapporto tra deficit e Pil, che è risultato al 2,1% (+0,1 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2015). Osservando il dato cumulato dei primi tre trimestri 2016, l'indebitamento netto si è quindi attestato al 2,3% del Pil (mentre un anno prima era al 2,6%).

Tra luglio e settembre del 2016, inoltre, la pressione fiscale è stata pari al 40,8%, segnando una riduzione di 0,2 punti percentuali in confronto allo stesso periodo del 2015.

Mentre la propensione al risparmio delle famiglie staziona al 9,3%, in lieve calo (-0,1%) sul trimestre precedente (aprile-giugno 2016).

La leggerissima flessione congiunturale - spiega l'Istituto di statistica - deriva da una crescita dei consumi finali di poco superiore a quella del reddito disponibile delle famiglie consumatrici (rispettivamente 0,3% e 0,2%).
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